Teste di serie, cavilli e sorteggi. Che caos per le sedi di Coppa
IL TEMPO – Per capirci qualcosa non serve una laurea, ma è necessaria parecchia pazienza. Il quadro dei quarti di Coppa Italia si è completato ieri sera con Roma e Atalanta, gli incroci si conoscono da tempo, ma trattandosi di turno secco c’è una domanda che sembra banale e non lo è: dove e quando si giocheranno le prossime quattro sfide di coppa? Per capirlo, da giorni tifosi e addetti ai lavori si sono messi a studiare il regolamento, pubblicato dalla Lega lo scorso 9 luglio 2018, che disciplina il format della Coppa Italia per questa stagione e le prossime due. Il paragrafo 3.7 dedicato ai quarti di finale recita: «In ogni gara – si legge nel regolamento – hanno diritto di giocare in casa le Società cui è stata attribuita la posizione di ingresso in tabellone contrassegnata dal numero più basso. Fanno eccezione a quanto precede le eventuali sfide dei quarti di finale che si disputano tra una Società di Serie A “Testa di Serie” e una Società di Serie A inserita in tabellone in posizione da 9 a 20, nel qual caso il campo di gara è sempre determinato da sorteggio». Dunque, essendo state eliminate tutte le squadre di Serie A inserite con i numeri da 9 a 20 e leggendo i numeri delle teste di serie, tutte e 8, rimaste in tabellone si evince che a giocare in casa saranno Inter (testa di serie nr. 4) e Milan (1), rispettivamente contro Lazio (5) e Napoli (8), la Fiorenitna (3) ospiterà la Roma (6), la Juventus (7) dovrà far visita all’Atalanta (2).
Ma continuando a leggere il l regolamento, sorge un dubbio in più: «Nel caso in cui due Società si trovino a disputare, nello stesso giorno solare, la propria gara interna dei quarti di finale sul medesimo campo, la vincente della Competizione o, in subordine, la Società meglio classificata in Campionato al termine della stagione precedente a quella in cui si disputa la Competizione mantiene il diritto di giocare in casa, mentre l’altra subisce l’inversione del campo. Qualora in virtù di tutte le combinazioni possibili, l’ordine di svolgimento delle gare di più Società in condizione di coabitazione di campo fosse reciprocamente condizionato, avrà priorità su tutte la vincente della Competizione o, in subordine, la Società meglio classificata in Campionato al termine della stagione precedente a quella in cui si disputa la Competizione, che mantiene il diritto di giocare in casa, mentre le altre saranno automaticamente adeguate». Dunque, essendo al momento fissati tutti al 30 gennaio i quarti di Coppa Italia, teoricamente il Milan dovrebbe invertire il campo e giocare a Napoli. Ma basterà programmare le partite delle milanesi in due giorni diversi e il problema non si porrà. Ed è questo che farà la Lega oggi: guardando anticipi e posticipi del secondo e terzo turno di campionato, la soluzione più probabile è che Milan-Napoli si giochi martedì 29 (in campionato si sfideranno il sabato precedente) e Inter-Lazio venga spostata al giovedì 31. Resta un quesito: ma se è la Lega a deciderei giorni delle partite, che senso ha prevedere l’inversione nel regolamento?