23 Mar 2019In Rassegna stampa4 Minuti

Tormenti Florenzi: infortuni, errori e nervosismo. Il futuro è incerto

GAZZETTA DELLO SPORT – ZUCCHELLI – Un mese da dimenticare. La certezza si avrà soltanto oggi, ma la sensazione è che Alessandro Florenzi debba fermarsi, almeno, per due o tre settimane. Si teme una lesione al polpaccio sinistro, che in giornata dovrebbe essere certificata da ulteriori esami. Se non sarà oggi, sarà in ogni caso nelle prossime ore, con relativa calma, visto che fin da ora sembra impossibile immaginare Florenzi in campo contro il Napoli, tra una settimana. L’infortunio, arrivato in allenamento con l’Italia («mi dispiace lasciare i compagni», ha scritto sui social), ma evidentemente figlio di una stagione logorante, fisicamente e moralmente, chiude di fatto un marzo da dimenticare per il vice capitano della Roma: prima il fallo da rigore contro il Porto, costato carissimo a lui e ai compagni, poi l’espulsione, per doppia ammonizione, contro l’Empoli, la prima della carriera. Severa, con ogni probabilità, ma specchio di un nervosismo e di una scarsa lucidità che ha accompagnato Florenzi in queste ultime settimane.

MESI DIFFICILI Che questa sarebbe stata una stagione difficile, per Alessandro, si era capito fin dalle premesse. Il rapporto complicato con i tifosi, mai definitivamente migliorato nonostante il rinnovo di contratto annunciato quando era negli Stati Uniti in tournée, non lo ha mai fatto giocare davvero sereno, ma la cosa che più lo ha turbato, col passare del tempo, è stato un costante fastidio al ginocchio operato tra il 2016 e il 2017. Non ha mai avuto problemi seri, ma non hai mai neppure giocato libero da condizionamenti. La Roma ha provato a tutelarlo e a tenere nascosto per un po’ il dolore, poi ha ufficiosamente confermato che fisicamente Florenzi non era al massimo.

PUNTO FERMO Nonostante questo, il numero 24 non si è mai tirato indietro. Di Francesco gli ha chiesto di giocare praticamente sempre, e poi Ranieri al debutto ha fatto lo stesso, e lui ha risposto presente, tanto che è sceso in campo 31 volte in stagione. Tanto per scelta, ma anche un po’ per necessità, considerando che sulla fascia destra Karsdorp e Santon non hanno mai fornito certezze. Stesso discorso per quanto riguarda l’Italia, che da settembre l’ha visto giocare tre partite anche quando non si sentiva al 100%. Contro la Spal non c’era per squalifica, contro il Napoli sarà out per infortunio, e probabilmente anche tre giorni dopo contro la Fiorentina, la speranza della Roma è riaverlo per la trasferta di Genova contro la Sampdoria del 6 aprile.

RIFLESSIONI A fine stagione, poi, Florenzi rifletterà sul suo futuro. A 28 anni ha poca voglia di vivere un altro anno così complicato, soprattutto dal punto di vista ambientale: lui, come tutti a Trigoria, aspetta di capire chi sarà il nuovo ds e chi il nuovo allenatore, ci parlerà, e poi deciderà. Perché sulla carta sarà il nuovo capitano della Roma, quando De Rossi dirà basta, ma lui sa meglio di tutti che venendo dopo Daniele e dopo Totti chi erediterà la loro fascia dovrà essere supportato, e non sopportato, dai tifosi. Ecco perché, per la prima volta davvero negli ultimi anni, il suo futuro nella squadra di una vita è tutto da scrivere. E non è detto che il finale sia quello che ha sempre sognato, fin da quando era il capitano della Primavera.