IL TEMPO – CARMELLINI – Quando un paio di giorni fa scrivevamo su questo giornale della necessità di un cambio di passo, di una svolta alla quale lo stesso Friedkin sembrava pronto (non a caso aveva incontrato a Londra Ralf Rangnick) non sapevamo ancora l’epilogo della surreale vicenda Diawara. Tre a zero a tavolino nella gara d’esordio pareggiata al Bentegodi contro il Verona perché è stata sbagliata l’iscrizione del giocatore.
Tanto per fare un esempio è come se la Ferrari si dimenticasse di iscrivere i suoi piloti a una gara: possibile? No, magari vanno piano ma la gara intanto la fanno. La vicenda del centrocampista guineano non fa che confermare quanto avevamo intuito e quanto anche lo stesso Friedkin ha iniziato a capire: serve gente competente che sappia fare le cose e nel modo giusto, senza incappare in errori grossolani di questo tipo. Viene da pensare: se fanno cosi le cose più elementari, immaginate quelle più complesse.
[…] Sembra il campionato dei dilettanti allo sbaraglio: ma questa è la Roma, la squadra che rappresenta non solo la capitale d’Italia, ma anche una storia. […]