13 Ott 2019In Rassegna stampa1 Minuti

Under, la Turchia, il calcio e la guerra

CORRIERE DELLA SERA – Sarebbe bene spiegare a Cengiz Under che l’assalto turco ai curdi in Siria rischia di liberare migliaia di prigionieri dell’Isis, che potrebbero tornare a commettere abomini in Europa. Chiamare “Primavera di pace” una guerra aggiunge fastidio all’orrore. Ma prima di tutto sarebbe il caso di dirgli: i calciatori stiano fuori da queste faccende. Non è una violazione della loro libertà di espressione, è che non possono usare così la loro popolarità acquistata con lo sport. L’impressione è che alcuni personaggi non aspettino altro che essere sollecitati per buttarsi nella mischia. Negli ultimi giorni si sono uniti a questa causa anche lo juventino Demiral e Ozil. E’ sorprendente che le società non riescano a contenere le esuberanze social dei propri giocatori.