INSIDEROMA – L.LUCIANI – Quando si avvicina febbraio, la Champions bussa alle porte e non c’è San Valentino che tenga difronte al fascino della coppa dalle grandi orecchie, competizione di rara bellezza che regala notti magiche pregne d’amore a tutti gli amanti del pallone. Così è successo martedì a Roma nell’andata degli ottavi di finale contro il Porto.
RISCATTO – Con 50.000 tifosi presenti, la Roma si presenta vogliosa di riscatto contro i Dragões, che nell’ultima trasferta all’Olimpico si sono imposti per 3-0 costringendo gli uomini dell’allora Spalletti a scendere in Europa League. Primo tempo movimentato che si realizza solamente nel clamoroso palo di Dzeko dopo una giocata da fuoriclasse.
AMORE – Ma è nel secondo tempo che Cupido scocca la freccia verso la Curva Sud e fa consacrare ai massimi livelli l’amore dei romanisti per Nicoló Zaniolo. L’ex Inter sblocca il risultato prima al 70’ e poi raddoppia cinque minuti dopo inserendosi direttamente nella storia del calcio italiano come il più giovane a realizzare una doppietta in Champions. C’è chi vuole già lo inquadra come l’erede di Totti e dargli la 10 ma tempo richiede tempo.
SPORCO – Nello scomodo 2-1 finale che gela l’entusiasmo giallorosso, l’oscar al miglior attore non protagonista va sicuramente a Dzeko. Oltre al già citato palo, il bosniaco fornisce l’assist del vantaggio romanista e sul 2-0 prende un altro legno che spalancherà la porta per la ribattuta semplice di Zaniolo. Tutto ciò va inserito all’interno di una partita all’insegna del lavoro sporco fatto di sportellate con i difensori e di numerosi falli subiti per far respirare la squadra. Non è stato inserito dall’arbitro nel tabellino dei marcatori, ma sicuramente sarà l’uomo-chiave per gproseguire il cammino in Champions.