CORRIERE DELLA SERA – Nicolò Zaniolo esce dalla lunga intervista, sul sito della Roma, come un ragazzo che si volta indietro e quasi non crede alla realtà che sta vivendo: «Ero appena arrivato alla Primavera della Virtus Entella e non giocavo. Mi ritrovai nel bar di mio padre, a La Spezia, che piangevo. Gli dicevo: se non riesco a giocare qui, forse devo fare qualcos’altro nella vita. Mi rispose: fai l’ultima settimana a mille, fatta bene, senza pensare. L’ho fatta e da lì non sono più uscito». Adesso è il golden boy della serie A: «Ma non ho ancora fatto niente. Mio papà mi ripete che si fa presto ad andare in alto e ci si mette ancora meno a tornare in basso. Anche per questoimiei amici sono quelli di sempre. A Capodanno sono rimasto con loro piuttosto che andare in vacanza. Abbiamo fatto una cena a La Spezia e siamo stati bene». Ribadita la passione per il 22 di Kakà («Mi appassionava il suo stile di gioco, era bello da vedere quando toccava il pallone») e negata ogni passione per i videogames («Non mi piacciono»). I social media, però, sono indispensabili: «Sono nato in questa era, è difficile non usarli. Ti ci diverti, ma so che bisogna stare attenti». Ed è il consiglio che ha dato anche a mamma Francesca. [..]