Cambiare o non cambiare? I motivi che portano una società all’esonero dell’allenatore
L’allenatore rappresenta una delle figure centrali nelle dinamiche all’interno di una squadra, in quanto è il responsabile sia della preparazione fisica che psicologica degli atleti ma è anche la figura che svolge un ruolo da collante e punto di riferimento tra staff, squadra e società. Le caratteristiche che permettono ad una squadra di funzionare sono diverse, ma nessuna può prescindere dalle abilità di leadership e di comunicazione del suo allenatore e i successi o fallimenti sono l’effetto del tipo di relazione che esso riesce ad instaurare.
Nel calcio moderno le prestazioni degli allenatori e la valutazione del loro lavoro viene valutata sia in termini di risultati sportivi (raggiungimento degli obiettivi) che in termini di tipo economico (crescita finanziaria e aumento del valore di mercato dei calciatori). Si può inoltre aggiungere che in generale ogni allenatore rischia di pagare anche per cause non strettamente sotto il suo controllo come ad esempio possono essere il numero di infortuni dei propri calciatori o il loro mancato impegno.
Ma quando avviene la scelta di cambiare l’allenatore? Le società si basano principalmente su tre parametri, il primo è la lunghezza della “luna di miele” tra il coach e la piazza, la seconda è la media punti sotto la quale ritiene non intendere più scendere e la terza è il peso che le partite più recenti hanno rispetto a quelle precedenti. Da alcuni studi emerge che la probabilità che un mister venga esonerato durante il corso della stagione dipendono in larga parte dai risultati delle ultime quattro partite ed in maniera particolare dell’ultimo incontro. Il calcolo viene fatto sulla base dei punti che la società si aspetta di ottenere e viene messa a confronto con quelli che effettivamente vengono portati in classifica.
Ma come mai sono così importanti e fondamentali gli ultimi risultati? Questo avviene per via dell’effetto recency, ovvero le informazioni comunicate o le situazioni vissute per ultime hanno un’influenza sproporzionata sulla mente umana rispetto alle altre. Inoltre il concentrarsi sugli aspetti negativi o su ciò che sembra mancare rappresenta una tendenza evoluzionista, ovvero nel passato ha avuto un ruolo cruciale nella sopravvivenza in quanto permetteva di reagire immediatamente ai pericoli, modalità di risposta che ancora abbiamo.
Non solo le cattive prestazioni aumentano le possibilità di un esonero, ma spesso vengono prese in considerazione anche le caratteristiche tecniche e caratteriali dell’allenatore che viene licenziato e il clima che si respira sia all’interno dello spogliatoio che nell’ambiente.
Quindi alla base della scelta del cambio della guida tecnica della squadra c’è una generale insoddisfazione da parte della società sui risultati ottenuti rispetto a quelli attesi, l’ambiente che si crea al momento dell’esonero e in cui hanno una grossa importanza i media e i social (che rappresentano un termometro) e le eventuali dinamiche conflittuali che normalmente nascono in un sistema qual è il gruppo. Conflitti che possono riguardare l’allenatore e la società, ma anche con altri membri dello staff o con la squadra e che non riguardano solo l’aspetto tecnico ma anche comportamentale.
Nel prossimo appuntamento con questa rubrica verranno analizzate le caratteristiche che possono provocare il cambiamento di un allenatore.
dott. Emanuele Capone
(psicologo/psicoterapeuta)