10 Nov 2022In Breaking News7 Minuti

Duro sfogo di Mourinho. La pazienza è finita

INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO – La Roma ha pareggiato a Sassuolo, un 1-1 che sta stretto essendo passati in vantaggio e immediatamente raggiunti poco più tardi. Ma nonostante il solo punto raccolto si è visto un barlume di gioco in mezzo al campo. La Roma, rispetto alle ultime partite, ha cercato di far girare maggiormente palla dal centrocampo in su e provato a creare una manovra costruita per arrivare alla conclusione. Ne è un esempio il recupero palla di Shomurodov che lascia la sfera a Zaniolo e poi si butta nello spazio. Un taglio intelligente, poichè l’uzbeko invece di continuare la corsa sulla sinistra e provare un due contro due ha deciso, saggiamente, di andare a destra e crearsi lo spazio per ricevere. Zaniolo intuisce e lo serve perfettamente, con Shomurodov che però calcia su Consigli sciupando una ghiotta occasione.
Ma la partita di ieri passerà alla storia per altri motivi. In primis, per i messaggi che Mourinho ha voluto lanciare ai suoi giocatori. I primi messaggi sono rivolti ad Abraham e Belotti, lasciati fuori dall’undici titolare in favore di Shomurodov. L’uzbeko, da parte sua, recepisce la scelta di Mourinho come un’occasione per dimostrare che questa maglia la può indossare. Lotta, corre, cerca il gol e fa vedere buone cose. Ma il messaggio principale è per Abraham e Belotti, soprattutto per l’inglese che chiamato in causa nel secondo tempo entra in campo con l’atteggiamento giusto di chi ha fame. Un approccio alla gara che viene ripagato con il gol del momentaneo vantaggio, un colpo di testa imperioso che batte Consigli. Mourinho apprezza, ma non esita nel richiamare il suo attaccante: “Poi ad un altro ho chiesto perché non ha sempre questo atteggiamento quando scende in campo. Questo nome non ho problemi a dirlo, è Tammy Abraham e ha disputato sicuramente una buona partita, a parte il bellissimo gol“. Lo stesso Abraham a fine partita si scuserà con allenatore, squadra e tifosi per mezzo stampa: “Vorrei rivolgermi ai tifosi, ai compagni di squadra, all’allenatore e in qualche modo scusarmi per non essermi espresso sui livelli della scorsa stagione, non sono stato me stesso. Sono una persona, un ragazzo, in fondo. Ho attraversato un momento difficile, con poca fiducia. Oggi ci tenevo a dimostrare ai tifosi che sono ancora io, che sono pronto ad aiutare la squadra“. Messaggio recepito.
Ma il vero messaggio Mourinho lo comunica a fine partita con le sue dichiarazioni. Parole dure rivolte a tutta la squadra ma in particolare ad un giocatore: “Mi dispiace perché lo sforzo della nostra squadra è stato tradito da un giocatore che ha avuto un atteggiamento, non so se posso dire la parola, meglio non dirla, diciamo non professionale, e così ha finito con il tradire lo sforzo di tutti quanti. Gli ho detto di trovarsi una squadra a gennaio”. Non fa nomi Mourinho, ma analizzando gli episodi si può intuire chi sia il destinatario di questo sfogo. Stiamo parlando di Rick Karsdorp, che fin dal suo arrivo alla Roma ha alternato buone prestazioni a partite opache. Ma sul banco degli imputati non è finita la prestazione in sè, ma principalmente gli atteggiamenti di Karsdorp in campo. In passato il giocatore è stato ampiamento difeso da Mourinho, soprattutto nel derby quando dopo la sostituzione non siede in panchina con i compagni ma scende direttamente negli spogliatoi. In quell’occasione fu “coperto”, dichiarando che era andato a mettere il ghiaccio sul ginocchio. Ma ieri ha avuto dei comportanti che allo Special One non sono piaciuti per niente. Iniziamo con l’ingresso in campo, quando impiega troppo tempo per rientrare in panchina dopo il riscaldamento e mettere la divisa da gioco. Si continua con lo sfogo dopo il gol di Abraham, quando invece di festeggiare con i compagni rimprovera Cristante per non averlo servito nello spazio invece di scaricare su Mancini (poi autore dell’assist vincente). Infine gli errori su Laurentiè ed il mancato recupero sul giocatore, soprattutto in occasione del gol di Pinamonti. Karsdorp perde la marcatura su Laurentiè in occasione del lancio lungo ed invece di provare il recupero alza il braccio per chiamare un fuorigioco che non c’era. Dopo il gol subito viene richiamato dai compagni e reagisce in maniera non professionale. Un atteggiamento che Mourinho questa volta non ha perdonato. Già in passato, dopo gli errori contro Juventus ed Udinese, aveva detto di lui “Karsdorp l’anno scorso era una storia, quest’anno non sta bene? Arrivederci amico”. Un chiaro messaggio a spronarlo a fare meglio, ma a quanto pare non recepito.

Mourinho non è nuovo a queste dichiarazioni, lo ha sempre fatto ed in giallorosso successe già la scorsa stagione dopo la debacle contro il Bodo/Glimt: “Abbiamo una differenza significativa di qualità tra un gruppo di giocatori e un altro. Sapevo i limiti di qualche giocatore, non è niente di nuovo per me, ma ovviamente mi aspettavo una risposta migliore”. Un chiaro messaggio a dare di più, recepito alla perfezione da Kumbulla che allenamento dopo allenamento dimostrò di meritarsi un’altra occasione ed ancora oggi è in rosa al fianco di Mourinho. Non reagirono, quantomeno non come si aspettava il portoghese, i vari Villar, Diawara e Mayoral; con gli spagnoli ceduti nel mercato invernale ed il guineano relegato ai margini della rosa.
Un qualcosa che potrebbe succedere anche questa volta con Karsdorp, già invitato a trovarsi una squadra per gennaio. Ma allo stesso tempo un messaggio verso tutti gli altri giocatori che potremmo tradurre con: la pazienza è finita, ora dimostrate che siete giocatori da Roma.