“Marcia Nera”: Autieri racconta i giorni che sconvolsero l’Italia
Che cosa accade nei giorni che precedono la Marcia su Roma?
Gli intrecci, le complicità, il clima di un Paese in bilico nel romanzo di una generazione.
Un libro che ripercorre i giorni che cambiarono l’Italia, a 100 anni dagli eventi che portarono Mussolini al potere. Questo è “Marcia Nera“, il libro scritto dal giornalista Daniele Autieri ed edito da Typimedia.
“Marcia nera. Ottobre 1922, i giorni che sconvolsero l’Italia” ci trasporta indietro nel tempo, facendoci rivivere attraverso una narrazione tagliente e coinvolgente le ore frenetiche che hanno preceduto la marcia su Roma tra testimonianze dirette, dialoghi e preziosi documenti che si mescolano insieme nel racconto di una generazione.
Un libro che, come un romanzo, ci mostra lo spaccato di una società divisa, una stagione di dolore e di sangue soffocata dall’incedere degli eventi che dal 24 ottobre, giorno in cui Mussolini tenne il suo comizio a piazza del Plebiscito a Napoli, culminarono con la nomina del padre del fascismo a presidente del Consiglio dei ministri del Regno d’Italia.
Quelli riportati alla luce dalla sapiente penna di Daniele Autieri non sono solo i fatti storici, ma anche le storie di individui, padri di famiglia, donne combattenti, figlie destinate alla solitudine, uomini votati alla violenza che hanno contribuito a scrivere questa pagina di storia.
“Quanto è lungo un secolo? E soprattutto cento anni sono una distanza temporale sufficiente per evitare che possano essere commessi gli stessi errori?”, scrive Daniele Autieri. “I cento anni dalla Marcia su Roma sono un traguardo che impone una riflessione. Non solo sul fascismo in generale, ma soprattutto sulla sproporzione tra le caratteristiche quasi rocambolesche di quell’evento e la portata che avrebbe avuto per il Ventennio fascista e per la storia d’Italia”.
“Daniele Autieri ci trasporta nei giorni più bui della storia italiana illuminandone i protagonisti e le loro azioni senza mai perdere il senso della misura e dell’umana pietà”, commenta Luigi Carletti, presidente di Typimedia.