Le risorse inaspettate per questa seconda parte di stagione
INSIDEROMA.COM – MASSIMO DE CARIDI – La Roma ha avuto e continua ad avere tanti, troppi infortuni. Mister Di Francesco sta combattendo da inizio stagione con questo problema, con le cessioni importanti (una anche a mercato chiuso e dopo un pre-campionato basatosi su Strootman a centrocampo) e con calciatori di spessore che non si sono ancora adattati come Pastore.
L’ex trainer del Sassuolo sta facendo davvero di necessità virtù e tutti questi aspetti negativi, però, hanno avuto un rovescio della medaglia: la scoperta di giocatori che forse avrebbero avuto poco spazio se questi elementi non si fossero incatenati in questo modo.
L’esempio più lampante è quello di Nicolò Zaniolo, prodotto del vivaio della Fiorentina che poi ha girovagato tra Inter e Virtus Entella prima di passare alla Roma insieme a Davide Santon nell’operazione Nainggolan. Nelle intenzioni della società, il numero 22 giallorosso sarebbe dovuto rimanere sino a gennaio, come sta avvenendo con Coric per farlo ambientare nella Capitale e poi magari terminare la stagione in prestito in qualche squadra minore di serie A per “farsi le ossa”.
A questo si è opposto Di Francesco, che ne ha riscontrato grandi doti sia fisiche che caratteriali oltre che tecniche e quando ne ha avuto bisogno, lo ha lanciato dal primo minuto al Santiago Bernabeu senza pensarci 2 volte. Anche il ct della Nazionale Roberto Mancini crede molto in lui e lo ha già convocato per un paio di amichevoli ma da lì in avanti il suo percorso in maglia giallorossa è stato un continuo crescendo. Prestazioni di livello che lo hanno portato agli onori della cronaca ed a paragoni importanti con campioni del passato per un giocatore che invece va tenuto lontano dai riflettori per non fargli subire il contraccolpo psicologico di tanta fama.
Non è l’unica risorsa a cui si è affidato il tecnico giallorosso in questo periodo di difficoltà: altri esempi sono Lorenzo Pellegrini, che dopo un inizio stentato, ha trovato il suo equilibrio e fatto il salto di qualità quando è stato inserito nella mischia nel corso del derby al posto dell’infortunato Pastore e la rete di tacco gli ha dato quella spinta in più per fare ancora meglio. Anche Justin Kluivert ha avuto le sue occasioni per dimostrare il suo valore ma è molto giovane e, a differenza di Zaniolo, mostra ancora i limiti che può avere un 19enne catapultato in una realtà diversa da quella vissuta sino a pochi mesi prima, come accadde lo scorso anno a Cengiz Under, ormai diventato titolare inamovibile (infortuni permettendo).
Prima parte di stagione a 2 facce per Bryan Cristante, che è arrivato a Roma con il difficile compito di non far rimpiangere il Ninja che aveva preso la direzione di Milano sponda nerazzurra e del quale ha preso anche il numero di maglia. L’inizio per l’ex atalantino è stato molto complicato, non riuscendo ad entrare nei meccanismi di interno di centrocampo nel 4-3-3 dell’allenatore romanista ma la svolta c’è stata anche per lui a causa di un altro infortunio: quello di Daniele De Rossi. A quel punto, Cristante si è dovuto abbassare in regia accanto a Steven Nzonzi e piano piano e con le sue caratteristiche, ha metabolizzato il nuovo ruolo, ha tirato fuori la personalità che gli era mancata nei primi mesi in giallorosso ed è diventato uno dei più positivi della squadra.
Il campione del mondo francese, invece, ha risentito un pò del cambio di modulo: lui era arrivato per fare il vice-De Rossi ed invece si è ritrovato prima a doverci giocare accanto avendo caratteristiche simili e poi affianco di Cristante, dove è sicuramente andato meglio anche se predilige giocare come frangiflutti davanti alla difesa.
Lo stesso Santon, arrivato a Roma con il tallone d’Achille della promessa mai realizzata affibbiatagli a Milano, ha avuto degli alti e bassi alla Roma ma è un elemento su cui si può contare in caso di necessità.
Un giocatore che invece potrebbe far fare il salto di qualità alla squadra in fase difensiva è Rick Karsdorp. Pure lui ha sfruttato la chance concessagli per l’influenza di Florenzi ma finalmente ha fatto intravedere cose interessanti. La Roma lo aspetta da 2 anni ed in molti avevano perso le speranze a causa dei tanti infortuni e della voglia dell’olandese di tornare in Patria per giocare con continuità ma prima la gara degli ottavi di finale di Coppa Italia con l’Entella e soprattutto il match contro il Torino hanno mostrato le ottime qualità del ragazzo, che non ha ancora i 90’ nelle gambe e ha commesso qualche sbavatura difensiva su cui si dovrà lavorare ma ha dimostrato di avere ampi margini di crescita e tecnica preziosa per un esterno difensivo.
Tutte queste risorse saranno importanti nella seconda parte di stagione soprattutto se a queste si abbinassero anche i ritorni a livelli alti di giocatori fondamentali come De Rossi, Pastore, Perotti e Dzeko e con El Shaarawy che ha già dato prova di quanto sia necessaria la sua presenza in campo.