6 Mag 2019In Breaking News3 Minuti

La fatal Genova

INSIDEROMA.COM – MASSIMO PAPITTO – Erano 10 anni che la Roma non vinceva a Genova due gare consecutive di campionato nella stessa stagione e neanche quest’anno ci è riuscita. Lo 0-1 contro la Sampdoria di un mesetto fa non ha avuto seguito ieri, quando il pareggio di Romero nel recupero, ha negato quasi definitivamente il sogno di inseguire il posto Champions per la prossima stagione.

I minuti di recupero. Maledetti minuti di recupero in questa stagione perché la Roma ben quattro volte, compreso ieri, si è vista costretta ad uscire dal campo con il rammarico di non essere riuscita a portare a casa il bottino pieno. Era successo a San Siro contro il Milan con il gol di Cutrone arrivato al novantacinquesimo minuto sul punteggio di uno a uno, era successo a Napoli con Mertens al novantunesimo con la Roma che vinceva uno a zero, era successo poi a Cagliari in una partita tragicomica dove Sau pareggio i conti al novantacinquesimo con la Roma addirittura in vantaggio numerico di due uomini e per ultimo è successo ieri a Genova con Romero bravo a sfruttare errori difensivi in serie della difesa romanista.

In totale sette punti persi nel tempo di recupero, sette punti che avrebbero permesso alla Roma di stazionare tranquillamente in terza posizione con la qualificazione in Champions League in tasca e con la possibilità di programmare meglio la prossima stagione. Così non è stato purtroppo e allora ecco che ora ci vorrebbe un vero miracolo che neanche Ranieri credo sia in grado di fare. Il pareggio di Genova sembra suonare come una sentenza, un voler ricacciare indietro una Roma che stava faticosamente cercando di rimettere in piedi una stagione nata male e proseguita peggio. Il gol di El Shaarawy aveva dato l’illusione di un ennesimo uno a zero che sarebbe stato pesantissimo ma il gol di Romero ha rimesso poi le cose a posto. Gli errori della difesa, dei tre in marcatura su Romero e di Mirante fermo nella terra di nessuno, sono sotto gli occhi di tutti e stanno a significare che la Roma non è guarita e che è soltanto una squadra che stava e sta tentando di darsi una “raddrizzata” per cercare di centrare un obiettivo considerato essenziale per la programmazione sportiva futura.

Ora però così tutto si fa più tremendamente complicato. L’eventuale arrivo in panchina di Antonio Conte sarebbe visto come un segno di rinascita, di ricostruzione, di rilancio delle ambizioni. Con o senza Champions League del prossimo anno. Ora sta a Pallotta decidere cosa fare. Rilanciare o vivacchiare. La linea sottile è questa. In gioco c’è il futuro prossimo della Roma possibilmente da non sbagliare ancora.