2 Apr 2019In Breaking News8 Minuti

Il doppio ex di Roma-Fiorentina – Cristian Cejas

INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI – Il portiere Sebastian Cejas viene acquistato nell’estate del 2001 dalla Roma, reduce dalla vittoria del campionato, per completare il reparto insieme a Francesco Antonioli ed Ivan Pelizzoli.

Cejas arriva seguito dal suo soprannome ‘terremoto’, conferitogli in patria per la potenza fisica che mostra sul campo e per l’abilità a realizzare i calci di rigore che scuote le difese avversarie, oltre che per un carattere da tipico calciatore albiceleste.

Cejas nasce a Gualeguay il 21 aprile del 1975, crescendo in una squadra cara ai tifosi giallorossi come ilNewell’s Old Boys, dove hanno mosso i primi passi delle proprie carriere due grandi calciatori della storia dellaRoma come Abel Balbo e Gabriel Omar BatistutaCejas, tuttavia, non avrebbe propriamente fatto lo stesso percorso dei suoi due connazionali.

Esordisce in prima squadra a soli diciannove anni, nel corso del campionato ’94-95, e diviene una bandieradella squadra rossonera, tra le cui fila milita per ben sette anni. In totale colleziona 170 presenze emette a segno sei reti, segnalandosi per la propria abilità a tirare i calci di rigore come un altro grande portiere del calcio sudamericano, il paraguaiano Josè Luis Chilavert.

Si arriva così direttamente all’esperienza romana.

Nell’estate del 2001 un Franco Sensi deciso a consegnare al tecnico Capello una squadra praticamente perfetta, dopo la conquista dello Scudetto, concentra i propri sforzi su Parma e sui due gioielli della squadra diTanzi: Gianluigi Buffon e Fabio Cannavaro. Le richieste sono però particolarmente esose e il presidente marchigiano, seppur dicendosi spesso convinto di riuscire alla fine a portare in giallorosso i due campioni italiani, in seguito all’ennesimo rilancio dei ducali per il prezzo dei propri calciatori, sceglie di cambiare obiettivi e di risparmiare, dopo aver già speso tanto per portare a Roma l’astro nascente del calcio italiano Antonio Cassano.

Viene così acquistato il giovane Ivan Pelizzoli dall’Atalanta, autore di un ottimo campionato nella stagione 2000/2001, per 21 miliardiSensi dichiara di aver fatto un vero affare, avendo speso ottanta miliardi in meno di quelli messi sul piatto da Moggi per Buffon e avendo comprato un portiere promettente quanto l’ex parmense ma addirittura più giovane. La storia avrebbe dimostrato il contrario, per la disperazione di tutti i tifosi giallorossi, di lì a poco.

Avendo già in rosa Antonioli, con l’arrivo di Pelizzoli manca soltanto un terzo portiere. Il ds Baldini pone le proprie attenzioni sul Sud America e, in un colpo solo,porta a Trigoria il difensore Leandro Cufrè, che rappresenta il centrale acquistato al posto di Cannavaro (da lì la canzone intonata dai tifosi sulle note di “Che C’è” di Antonello Venditti“Che C’è..volevo Cannavaro e c’ho Cufrè”), e, appunto il portiere Sebastian Cejas. Preso a parametro zero, anche se la Fifa costringerà poi la Roma a riconoscere un indennizzo di 750 mila dollari al Newell’s, Cejas firma un contratto annuale, con opzione per un’altra stagione, da circa 800 mila euro all’anno. Il portiere argentino viene accolto tra l’indifferenza dei tifosi, l’ironia del presidente Sensi(“Cejas? E chi è? Datemi il numero che lo chiamo” disse) e il sarcasmo di alcuni compagni di squadra, come il collega Antonioli, che afferma: “Non lo conosco. E’ un rigorista? Beh qua c’è già chi li tira..”.

Nonostante tutte queste parole, che non potremmo certo definire attestati di stima, al suo arrivo Cejas dimostra di credere molto nelle proprie potenzialità, rilasciando queste dichiarazioni: “Rispetto gli altri portieri della Roma ma non mi sento il terzo. Lavorerò duro con Capello per convincerlo a farmi giocare. Spero di parare un rigore alla Lazio”.

Non solo non giocherà mai una stracittadina ma non calcherà neppure per un minuto i campi della Serie A con la maglia giallorossa. Capello si affida, infatti, dapprima al nuovo acquisto Ivan Pelizzoli, che già dalle prime uscite stagionali mostra tuttavia evidenti limiti tecnici, e poi al portiere titolare dell’annata dello Scudetto, Francesco Antonioli. Per Cejas neppure una chance in campionato. Il tecnico di Pieris evidentemente non si fida troppo del ‘terremoto’ argentino vedendolo all’opera durante gli allenamenti a Trigoria. Viene impiegato soltanto in Coppa Italia, debuttando in un Piacenza-Roma 2-1 dell’11 novembre del 2001, gara valevole per gli Ottavi di Finale, entrando al posto di Antonioli al 46’. Mantiene la porta della Roma inviolata ma a nulla vale questo dato, dal momento che per rivederlo in campo è necessario attendere il 12 dicembre dello stesso anno. Questa volta Cejas parte titolare, difendendo la porta giallorossa per tutti i novanta minuti in occasione di Roma-Brescia, gara d’andata dei Quarti di Finale di Coppa Italia. La sua è una prestazione di ordinaria amministrazione fino al minuto 83, quando, su un cross proveniente da calcio d’angolo,l’austriaco Markus Schopp lo trafigge con un colpo di testa non irresistibile. Termina qui, con appena 135 minuti giocati, la carriera romanista di Cejas.

In generale, possiamo dire che Cejas, con altre maglie, in Italia ha dimostrato di non essere un pessimo portiere; probabilmente a Roma pagò il fatto di essere arrivato, per giunta insieme a Pelizzoli, in un pacchetto da brividi,dopo che tutti i tifosi avevano sognato e immaginato per tutta un’estate la porta della propria squadra difesa dal numero uno più forte degli ultimi anni: Gigi Buffon.