Lazio, Diaconale alla Raggi: “Non siamo figli di un Dio minore”
Arturo Diaconale, portavoce dei biancocelesti, attraverso il sito ufficiale sslazio.it, ha pubblicato una nota in riferimento alle dichiarazioni radiofoniche della sindaca Virginia Raggi. Ecco le sue parole:
“In riferimento alle dichiarazioni radiofoniche della sindaca Virginia Raggi ed alle valutazioni strumentali che sono seguite sui media la S.S. Lazio, nella persona del portavoce Arturo Diaconale, precisa:
1) il Presidente Claudio Lotito ha presentato e depositato il progetto dello stadio delle Aquile localizzato sulla Tiberina nel 2005 ed intende riproporlo nella convinzione che la realizzazione dello stadio biancoceleste debba procedere di pari passo con quello della A.S. Roma;
2) nessuna offerta relativa alla utilizzazione dello stadio Flaminio è mai pervenuta e mai potrebbe essere accolta, come già ripetutamente ribadito dal Presidente Lotito (l’ultima dichiarazione in tal senso risale al 25 febbraio 2017) vista l’impossibilità, a causa di una serie di vincoli e di ragioni logistiche e di sicurezza insuperabili, di poter trasformare la struttura ideata da Nervi come un moderno e funzionale stadio per calcio professionistico di livello nazionale ed internazionale. Non è un caso che il Flaminio sia in stato d’abbandono da lunghissimo tempo e tutti i tentativi di destinarlo ad un qualsiasi uso siano miseramente falliti;
4) il Presidente Claudio Lotito ha sempre mantenuto con le istituzioni pubbliche e cittadine un rapporto di massima lealtà e rispetto. A questo comportamento intende rimanere assolutamente fedele. Tanto che ha già fatto annunciare l’intenzione di invitare la sindaca Raggi alla prossima inaugurazione dei lavori di ristrutturazione del Centro Sportivo di Formello, occasione in cui rilancerà il progetto dello stadio delle Aquile ed annuncerà altre iniziative di promozione dell’immagine della prima società calcistica della Capitale. La lealtà ed il rispetto, però, vanno mantenuti in un quadro di reciprocità segnato dalla conferma della terzietà istituzionale del Campidoglio”.