Anderson Luiz de Sousa, meglio noto come Deco, è stato una bandiera del Porto. Con la maglia dei Dragoes, tra il 1999 ed il 2004, ha vinto tre campionati portoghesi, tre Coppe e tre Supercoppe di Portogallo, una Coppa UEFA e una Champions League. Ed è prorpio del prossimo match di Champions League tra il suo Porto e la Roma l’argomento principale dell’intervista rilasciata da Deco ai microfoni di tuttomercatoweb.com:
Deco, partiamo proprio dal big match di domani: che partita si aspetta al Dragão? “All’inizio, considerando anche il risultato dell’andata, rischia di essere una partita bloccata e molto equilibrata. Col passare dei minuti però il Porto si lancerà inevitabilmente all’attacco per segnare il gol qualificazione e questo aumenterà sicuramente spazi e spettacolo in campo. Ci potremo divertire“.
La rimonta del Porto è possibile secondo lei? “Sì, secondo me sì. Il Porto non molla mai e il gol dell’1-2 realizzato da Adrián nel finale di gara dell’Olimpico tiene ancora tutto aperto“.
Reduce dalla pesante sconfitta nel derby, la Roma non sta certo vivendo il suo momento migliore. Come viene vista in Portogallo? “La Roma resta una grandissima squadra, un club storico che tra le sue fila annovera anno dopo anno grandi giocatori“.
Tra questi c’è stato anche Francesco Totti, che nel 2017 ha appeso gli scarpini al chiodo e intrapreso una nuova avventura da dirigente, sempre in giallorosso. “Totti è una leggenda del calcio mondiale. Lo sarà per sempre. È stato un grande calciatore ed è una gran bella persona, ho solo parole di elogio per lui“.
Ormai sei anni fa, dopo il ritiro in Brasile nel Fluminense, ha cambiato vita anche lei. Come si trova nelle sue nuove vesti di agente? “La mia nuova vita mi piace molto, non posso certo lamentarmi. Sono contento di lavorare quotidianamente con giovani talenti e aiutarli a realizzare progressivamente i loro sogni nel mondo del calcio grazie alla mia esperienza“.
Ci tolga infine un’ultima curiosità: tra Porto, Barcellona, Chelsea e Fluminense, a Deco sarebbe piaciuto giocare anche in Serie A? “Ovviamente sì. Ho sempre amato l’Inter e il calcio italiano. Sono cresciuto negli anni ’90 ammirando e studiando i grandi campioni delle big di Serie A. Purtroppo, però, non ho avuto il tempo per realizzare questo mio sogno da calciatore“.