27 Gen 2019In Breaking News6 Minuti

Le pagelle di Atalanta-Roma

La Roma a 2 facce pareggia 3-3 a Bergamo contro l’Atalanta di Gasperini. I nerazzurri hanno un ritmo-gara decisamente superiore ai giallorossi ma il primo tempo è di marca romanista ed infatti vanno avanti di 3 reti grazie alla doppietta di Dzeko ed al gol di El Shaarawy. Basta un gol di Castagne nei minuti finali della prima frazione di gioco e si spegne la luce. Nella ripresa, in rete l’ex Toloi ed il solito Zapata, che rimedia ad un rigore fallito pochi istanti prima. 

 

Olsen – 5 Responsabile su tutti e 3 i gol per mancanza di reattività, in particolare sul terzo dove fatica terribilmente a buttarsi anche se la deviazione di Manolas non lo aiuta. 

Karsdorp – 5 Partita a 2 facce anche per lui. Primo tempo buono finché non si fa anticipare da Castagne al 44’ e da lì solo una buona diagonale ad inizio ripresa. Viene sostituito da Fazio nei minuti finali per giocare con la difesa a 3 ed evitare guai peggiori. (78’ Fazio sv. Entra per sistemare la retroguardia che balla tantissimo e dà una mano)

Manolas – 5.5 Ha uno dei clienti più complicati della serie A ed in particolare in questo momento. Zapata devastante fisicamente ed ora anche tecnicamente e tatticamente. Il greco le tenta tutte ma sbaglia quando invece deve occuparsi di Toloi, sul quale arriva in netto ritardo e gli permette di colpire di testa a botta sicura.  

Marcano – 5 Troppo lento per avversari brevilinei come Ilicic e Gomez e troppo gracile per Zapata, prova a rimediare con anticipi ragionati e con la tecnica ma i risultati non sono quelli sperati. 

Kolarov – 5 Regala un calcio di rigore all’Atalanta per un intervento scomposto ed in ritardo su Ilicic, che poi Zapata sbaglierà ma non contento commette un errore ancora più grave subito dopo, che consente ai padroni di casa di partire in contropiede e segnare la rete del definitivo 3-3. 

Nzonzi – 5 L’emblema di questa sfida. Nella prima parte è in condizione e riesce ad arginare la manovra avversaria pur con i suoi limiti, dando importanti break ai suoi. Sparisce nella ripresa, quando si mette in mostra per un buon intervento in area di rigore e per le troppe fughe solitarie che si concludono malinconicamente col francese che perde palla. 

Cristante -6 Pesante l’ammonizione a metà primo tempo che lo costringe a giocare un pò col freno a mano tirato e che gli impedirà di partecipare alla prossima sfida all’Olimpico con il Milan ma sembra ancora un calciatore dell’Atalanta per grinta e dedizione alla causa cosa che non si riscontra nei compagni quando il gioco si fa duro.

Zaniolo – 6.5 Primo tempo da leccarsi i baffi. Spunti di gran classe e forza fisica spaventosa impreziositi da un assist di petto a Dzeko per il vantaggio giallorosso. Esce di scena anche lui nella ripresa soprattutto nel finale quando fa l’interno del centrocampo a 5. 

Lo. Pellegrini -5 Non sta in condizioni fisiche eccezionali ma tenta troppi giochetti quando al posto del fioretto servirebbe la sciabola. Di Francesco se ne accorge troppo tardi e lo sostituisce dopo un’ora di gioco (65′ Florenzi – 5.5 Il numero 24 giallorosso non entra in campo nel migliore dei modi e perde il duello con Castagne ma almeno ci mette l’esperienza quando serve). 

El Shaarawy – 6.5 Oltre al gol del momentaneo pareggio, è un giocatore utile anche in fase di ripiegamento. La sua sostituzione ha alzato l’Atalanta di una ventina di metri anche dal suo lato. Forse non aveva i 90’ nellegambe ma meritava di giocare di più perché senza di lui, la Roma ha perso anche quel pocodi lucidità rimasta nella seconda frazione di partita. (62’ Kluivert – 4 Non entra in partita né da esterno a sinistra né da seconda punta accanto a Dzeko. Non era la sua gara e si è visto).

Dzeko – 7 Torna al gol dopo tanto tempo e lo fa con una stupenda doppietta. Anche il suo match dura un tempo ma è fatto di tante cose importanti per un giocatore di livello internazionale, a cui manca ancora il ritmo-gara per tutto l’incontro. Acquisito quello, sarà un fattore devastante.

 

Di Francesco -5 Partita preparata benissimo ma i cali di concentrazione, la condizione fisica e l’ingresso in campo di Kluivert sono stati elementi negativi, che hanno inciso tanto sul risultato, che poteva anche esser peggiore.