Dopo il grande successo della scorsa stagione teatrale 23/24, l’immensa interpretazione di Patrizia Tamagnini, è tornata in scena al Teatro Anfitrione, nell’ultimo giorno vissuto dall’immensa Anna Magnani, prima della sua dipartita.
Una commedia di due atti, che ha saputo raccontare un dramma in maniera leggera e appassionante. Un crescendo di emozioni, di attimi intensi, appassionanti, dell’esistenza dell’attrice, metaforicamente impegnata in una partita a scacchi dove sfida il suo terribile nemico, ripercorrendo i momenti più salienti della sua vita. Un’ora e mezza di pura verità, che ha lasciato il pubblico in sala letteralmente estasiato, commosso, emozionato, il tutto contornato da una scenografia ricercata nei minimi particolari e con delle musiche e luci che accompagnano armonicamente in una atmosfera intima le gesta dell’attrice, Patrizia Tamagnini, si è calata totalmente nella parte, andando a scavare dentro di sé l’emozioni, i sentimenti e le paure più profonde, raccontando una parte di vita di Anna Magnani molto privata e delicata, riuscendo a mostrare tutta la sua visceralità, che la rende unica nella sua verità e autenticità. Ricordando Anna, senza imitare l’attrice, rendendo la sua interpretazione unica, facendo fede ad un testo accattivante e leggero, scritto da Alessandro Gravano, una penna raffinata, che ha saputo raccontare una storia molto profonda e drammatica in un modo rispettoso e originale nel suo genere. Un testo delicato, professionale, che ha saputo catturare l’attenzione del pubblico in sala, che ha ricambiare omaggiando con applausi scroscianti a scena aperta, alzandosi in piedi, commossi per l’attrice Patrizia Tamagnini e per la regia di Alessandro Gravano.
Si ringrazia il fotografo Claudio Giuli, per i bellissimi e intensi scatti rubati all’attrice, catturando ogni momento, ogni emozione; profonda, poetica, intensa e drammatica della commedia.