Il capitano della Roma Lorenzo Pellegrini quest’oggi alla Gazzetta dello Sport giura nuovamente amore eterno alla maglia giallorossa dopo il periodo difficile trascorso. Di seguito alcuni stralci: “Si è parlato forse anche un po’ troppo del mio umore. A volte mi sembra che la mia riservatezza, il mio essere silente venga un po’ travisato. Era normale che fossi arrabbiato, le cose non stavano andando bene. Se un tifoso mi fischia perché gioco male ci sta, ma se succede a inizio partita perché qualcuno crede che io abbia fatto cose che non ho fatto, questo un po’ mi dispiace. Ma va bene uguale, vado avanti lo stesso. Ranieri è stato eccezionale, ha ridato a me, alla squadra e alla città quella serenità di cui avevamo bisogno. Qui ha rimesso a posto un po’ tutte le cose”.
Sul gesto dopo il gol: “Era un gesto per dire che questa per me è una società speciale, è casa mia. Non ci sarà mai un giorno in cui Pellegrini darà qualcosa in meno per la Roma. Era solo questo”.
Sul futuro: “Con Ranieri abbiamo ritrovato la via, siamo più positivi guardando al futuro. Ora dobbiamo solo lavorare e pensare gara per gara, mettendoci l’elmetto, come dice il mister. Mi piacerebbe da morire riprenderci ciò che ci è stato tolto a Budapest”.
Sul pensiero di andar via: “No, mai. Di momenti duri ne ho vissuti tanti, ma anche di meravigliosi. Ma non sono uno che scappa. Credo che davanti alle difficoltà uno si debba assumere le sue responsabilità”.