12 Gen 2025In Breaking News4 Minuti

La partita che non c’è

INSIDEROMA.COM – ALESSANDRO CAPONE -Il giallo ocra e il rosso pompeiano di questa città oggi saranno in campo a Bologna per la prossima sfida di campionato. Quando l’arbitro fischierà l’inizio in tanti possono pensare che l’evento sia completo. Ma c’è qualcosa che mancherà, è quello che da un senso a tutto. Senza questo qualcosa non avrebbe senso nemmeno che i giocatori siano in campo.
Mancherà la passione, quella vera e mancherà per l’ennesima volta, per l’ennesima scelta di vietare invece di tutelare. Eppure era tutto pronto. A quest’ora tante persone sarebbero dovute essere in treno, in macchina, in pullman con il sorriso sul volto pronte a sostenere la propria squadra e a colorare ogni singolo chilometro che divide Roma da Bologna. E invece non potrà essere così perché in un’epoca che definiscono il futuro si fanno ancora molte scelte un po’ antiche e a volte superficiali.
Ma oltre alle motivazioni, di cui ovviamente si può parlare per cercare quantomeno di comprenderle, è la totale mancanza di rispetto verso chi aveva già investito il suo tempo e il suo denaro onestamente guadagnato e che vedrà ancora una volta perso fra l’indifferenza generale di chi dovrebbe garantirne i diritti. Non è la prima volta, anzi, grazie al calcio moderno ormai si arriva a comunicare giorni e orari delle partite troppo a ridosso delle stesse e questo rende sempre più difficile e dispendiosa l’organizzazione economica e lavorativa. Ma la cosa a volte incomprensibile ė soprattutto che anche quando si riesce ad organizzare per tempo ci si ritrova con un nulla di fatto perché viene vietata una trasferta (vedi l’ultimo esempio di Como)  a viaggio già pagato senza nemmeno spiegazioni esaustive da trovare in maniera facile.
Oggi però il livello è stato quello successivo. Viaggio pagato e biglietto del settore in tasca, ma niente, nemmeno quello da più la certezza di poter partire al seguito della propria passione. Perché così facendo è quella che si colpisce, ed è come se senza saperlo si colpisca quello che a tutto da un senso. Prezzi sempre più alti e denaro sprecato prende di mira chi in realtà tiene tutto a galla con fatica e convinzione. Tanti, troppi anni di regole e divieti che hanno più il sapore della continua emergenza e della scelta più facile invece di quella più giusta. Anni che ogni volta vorrebbero togliere il piacere e il privilegio di inseguire ancora un sogno. I soldi e il potere da soli non potranno mai mantenere l’essenza di questo  sport e alle generazioni avvenire sarà impossibile trasmettere quel brivido e quelle sensazioni, quelle emozioni e quel senso di appartenenza, quei sorrisi e quella gioia. Così facendo tutto diventerà solo uno show senza trasporto.
Forse è questo che consapevolmente o inconsapevole si vuole, non si può sapere. Sarebbe da approfondire e capire meglio i metodi di giudizio che portano a queste situazioni. Ci sarebbe bisogno di un dialogo che non c’è.  Quello che sembra evidente è che di riflesso tutto questo si trasformi in una sorta di repressione della passione, soprattutto verso le nuove generazioni che per l’ennesima volta si ritroveranno davanti al televisore ad assistere ad una partita che in realtà non c’è perché senza avere la possibilità di esse li, di sostenere e viverla tutti insieme non può essere una vera partita.

Sempre e comunque AVANTI ROMA, ma oggi ancor di più AVANTI ROMANISTI