29 Giu 2023In Breaking News8 Minuti

Tutti contro Mou: ancora una squalifica. Dopo l’Uefa arriva la sanzione anche in Campionato

Dopo l’Uefa anche la FIGC si è espressa sulle parole di Josè Mourinho, squalificandolo per dieci giorni; ovvero due giornate di campionato.
L’inizio della vicenda risale allo scorso 3 maggio, dopo Monza-Roma, quando Mourinho al termine della partita si era espresso contro l’arbitro Chiffi: “Questo risultato si adatta al peggior arbitro che ho avuto in carriera e ne ho avuto tanti di scarsi. Io penso che l’arbitro non ha avuto grandi influenze sul risultato, ma è dura giocare con lui: tecnicamente orribile, dal punto di vista umano non è empatico, non crea rapporto con nessuno, dà un rosso a un giocatore (Celik) che scivola perché è stanco all’ultimo minuto. Doveva dare un rosso, va a casa frustrato perché non dà il rosso a me perché non gli ho dato l’opportunità. È un po’ il limite di questa squadra: non abbiamo la forza che hanno altre società di dire ‘questo arbitro non lo vogliamo’, io ho finito di allenare a venti-trenta minuti dalla fine perché sapevo che altrimenti mi avrebbe espulso“.
Non proprio delle parole al miele per lo Special One, non nuovo a dichiarazioni del genere. Anche in Europa, dopo la sfuriata contro Taylor nel parcheggio della Puskas Arena, sono arrivate quattro giornate di squalifica per il portoghese. Parole di “pancia“, dette magari con la rabbia di una decisione arbitrare non data nonostante l’evidenza. Parole che forse si potevano evitare o, per lo meno, dire in maniera differente e con l’ausilio della società.

Ma quella contro Mourinho sembra una vera e propria crociata.
Anche lo scorso febbraio, dopo Cremonese-Roma, Mourinho fu squalificato per due giornate dopo essere stato espulso dal direttore di gara Piccinini. Un’espulsione richiesta dal quarto uomo Serra, che dopo un battibecco con l’allentatore della Roma ne avrebbe chiesto l’espulsione. Mourinho ha denunciato l’accaduto immediatamente dopo il termine della gara: “Il quarto uomo Serra gli ha detto di espellermi ma non è stato onesto e non ha detto cosa mi ha detto e come me l’ha detto: parole ingiustificabili. Ora voglio capire se posso fare qualcosa dal punto di vista legale. Mi ha parlato in modo ingiustificabile. A fine partita Piccinini mi ha visto entrare nello spogliatoio di Serra e dirgli: ‘Voglio che tu sia onesto e che dici cosa è successo’, ma lui ha problemi di memoria e non ricorda. Le sue parole? Preferisco non dirle. Se avesse detto all’arbitro cosa mi aveva detto, era lui che andava via: ma lui è bugiardo“.
La Procura Federale, nonostante a Serra fosse contenstata la violazione dell’articolo 4 del codice di giustizia sportiva e deontologico dell’AIA, chiese di archiviare il tutto poichè non sussitevano le prove fondanti e certe contro Serra. La Procura Generale del Coni, però, si oppose e fece partire comunque il deferimento il 17 aprile; con due giorni di ritardo rispetto al termine ultimo. Motivo per cui non vi sono state ripercussioni su Serra, impunito. Mentre Mourinho scontò le due giornate di squalifica.

Squalifiche che, in altre occasioni, non vengono comminate o non vengono scontate correttamente.
Rimanendo in tema di allenatori che si espromono contro gli arbitri, vi sono delle dichiarazioni di Sarri contro Ghersini al termine di Lazio-Torino: “L’arbitraggio è stato discutibile e devo fare un applauso ai miei ragazzi che sono riusciti a non andare fuori di testa. con questo arbitraggio solitamente si finisce la partita in 9 o in 10. Il nervosismo c’è, siamo stati fortemente penalizzati. Se dovessi dire cosa non mi è piaciuto, non si potrebbe fare una puntata ma una serie tv completa. Ha fischiato falli di un tipo, tre minuti dopo ne ha fischiati di un altro tipo, non si è nemmeno accorto che loro volessero sostituire un giocatore. Per non parlare del fallo laterale battuto un metro dento al campo in occasione dell’azione che ha portato al gol. Spero che questo arbitro venga fermato, perché se non lo fermano è preoccupante“. Dichiarazioni passate in sordina, con il tecnico biancoceleste che rimase impunito, al contrario di Mourinho che dovrà pagare le conseguenze delle sue parole.
Ma Sarri non è stato il solo biancoceleste a “farla franca. Capitò anche a Lulic nel dicembre 2016 dopo le frasi offensive (e razziste) contro l’allora difensore giallorosso Rudiger. Il giocatore biancoceleste fu squalificato per 20 giorni e multato per 10 mila euro, che scontò quasi interamente durante le vacanze natalizie e dunque saltò solamente il match alla ripresa contro il Crotone.
Andò meglio ad Andrea Pinamonti, attaccante del Sassuolo, che ad ottobre 2022 rivolse parole offensive contro l’incaricato all’antidoping. Circa un mese più tardi, e dopo il patteggiamento, arrivò la squalifica di 20 giorni. Una squalifica mai scontata, poichè il campionato era fermo causa Mondiali in Qatar. Dunque Pinamonti non saltò alcuna giornata di campionato e si continuò ad allenare regolarmente con il resto della squadra.

Tutto ciò, analizzando anche i casi del passato, suona come una beffa per i tifosi della Roma. Poichè sembra che si agisca in maniera diversa in base all’imputato e non in base al reato. C’è chi paga sempre ed anche in maniera pesante, mentre altri vengono puniti in maniera leggera o graziati.
Certo, il comportamento di Mourinho, per quanto sia parte del suo essere, non è sempre corretto. A volte potrebbe ridimensionare le sue parole, ma è anche vero che quando parla lo fa con un motivo ben preciso. Come è vero che a volte, portati all’esasperazione, tutti noi esseri umani possiamo perdere le staffe e lasciarci andare in parole che sarebbe stato meglio non dire.
E Mourinho, come essere umano, può sbagliare.
Pagherà per questo suo errore, come ha pagato in passato. Ma dovrebbe essere giusto che chiunque paghi, senza distinzione alcuna.

Alla prima di campionato Mourinho non ci sarà, così come gli squalificati Foti, Pellegrini e Dybala. Ma ci sarà la Roma, ci saranno i suoi tifosi, ci sarà tutta la sua gente. Pronta a lottare sul campo nel rispetto delle regole anche per il suo allenatore.

Federico Falvo