MASSIMO PAPITTO – INSIDEROMA.COM
Faccio una premessa prima di scrivere: chi vi parla è un fan sfegatato di Mourinho e ne apprezza pregi e difetti perchè quando decidi di legarti ad una persona, prendi tutto il pacchetto e non scegli il meglio o il peggio.
Detto questo e fatta questa dovuta premessa questi sono stati i giorni che oltre al caso scommesse, hanno visto protagonista anche Antonio Conte che nel programma in voga “Belve” di Raidue condotto magistralmente dalla bravissima Francesca Fagnani ha dato vita ad un’intervista intima, a tratti anche spiritosa (non ho mai visto l’ex mister della nazionale ridere così di gusto) e piena di contenuti privati anche molto interessanti. La Fagnani è molto brava, ti mette a tuo agio e sa intervistare. Con determinati personaggi se vuoi che ti dicano delle cose che ad altri non direbbero, ci devi entrare in empatia e lei lo sa fare alla perfezione.
Conte, stando in un ambiente che lui riteneva ideale, ha parlato di tutto: della sua ossessione per la vittoria inseguita in tutte le sue forme, del suo malessere anche fisico per la sconfitta ed ha parlato di leadership. Lui si sente un leader riconosciuto e ha fatto intendere che anche gli altri lo riconoscono così. Nel corso dell’intervista, che è andata avanti in modo fluido e molto spesso anche spassoso, si è passati a parlare anche dei suoi programmi per il futuro e il discorso non poteva che finire sulla Roma che ha fatto capire di apprezzare in modo molto concreto. Ne ha parlato in modi entusiastici, ha fatto capire di voler allenare in un tempo non molto lontano la squadra (l’unica n.d.r) della Capitale e lo ha detto mettendoci dentro la passione dei tifosi che apprezza a non finire. Si ok, si dirà che ha parlato anche del Napoli, ma io ho notato un certo imbarazzo in più quando si parlava della Roma. Come se volesse dire o non dire e per quello che lui è abituato a fare forse ha detto anche troppo. Chi vi scrive poi ha un contatto diretto e sa quello che dice.
E’ come se i tempi finalmente per lui fossero maturi. Prima, qualche stagione fa per “ambizioni diverse” non lo erano. Ora invece sembra essere il tempo giusto. E’ un pò come quando due innamorati si incontrano nel momento della vita che più si addice ad entrambi. E’ un gioco di incastri difficile da spiegare ma accade così all’improvviso senza tanti perchè.
Antonio Conte sembra volerla la Roma, rivuole l’Italia, a Londra nell’ultima esperienza al Tottenham ha vissuto quasi sempre solo e in hotel tutto il tempo pensando soltanto al calcio e poco al resto. Gli mancava la sua famiglia e gli mancava l’Italia. Gli mancava il nostro campionato e la passione che nel bene o nel male questo fenomeno sociale nel nostro bel paese genera. Vuole rimettersi in gioco con una sfida eletttrizzante ed è pronto nel caso a prendere il testimone di Josè Mourinho che lui apprezza per la mentalità vincente. Nella terra d’Albione tra loro ci sono stati duelli e scontri rusticani ma questo succede spesso alle persone che si somigliano e che hanno la stessa ossessione per la vittoria. Loro due si somigliano parecchio nel modo di vivere il calcio e nel riconoscersi “capi popolo”.
Quello che succederà tra qualche mese è ancora un progetto ignoto. C’è ancora una stagione da portare avanti, degli obiettivi da centrare e delle cose ancora da fare ma… la sensazione che la giusta continuazione dell’ambizione giallorossa abbia il volto del tecnico leccese è molto potente e ben definita. Non ci resta che attendere.