INSIDEROMA.COM – ALESSANDRO CAPONE – Non è un giorno come un altro, non è una partita come le altre. L’attesa con il tempo che non scorre mai e la tensione che toglie la fame e ogni pensiero porta solo lì, a quei novanta minuti più recupero che comunque vada ogni volta vale la pena vivere con tutto quello che si portano dietro.
Il sole scalda le strade della città che sembrano tutte portare lì, dove si concentra il sentimento e le emozioni si creano travolgendo chiunque sia presente trasformando ogni momento in un brivido che attraversa cuore e mente passando di persona in persona creando un’atmosfera come sempre speciale. No, non è un giorno come un altro… è il giorno del derby. Un derby che va riportato a casa di chi porta nome, colore e simbolo di questa città. A casa dell’unica squadra della capitale.
I passi e lenti spezzati da qualche brindisi e incoraggiamento con l’ingresso che si avvicina sempre di più e quando il fornello gira dopo le scale ecco il campo che concentrerà tutto questo frullatore emotivo. I piedi sul seggiolino e la curva che si colora mentre da qualche parte qualcuno comincia a capire chi viene da dove.
I cori che si fanno sempre più forti mentre le bandiere sventolano al cielo i colori di Roma e il nome rimbomba in ogni angolo di ogni rione e di ogni quartiere dove il tempo sembra essersi fermato nell’attesa di capire di chi diventerà amico. La palla che viaggia sul campo mentre la curva cerca di spingerla verso la porta è un paio di volte si trattiene il respiro che si trasforma in un no di rammarico. Battiti del cuore e decibel che si alzano come si alza la palla che parte dalla lunetta del calcio d’angolo e va a disegnare una traiettoria che sembra un arcobaleno che arriva sulla testa giusta. Il coro che si trasforma in un respiro profondo e quando la rete si scuote si trasforma in urlo di gioia che si aspettava da tanto, troppo tempo. I sorrisi di felicità sui volti di tutti fra gli abbracci in equilibrio precario. Adesso quel che è giusto sta tornado sta tornando dalla parte giusta.
L’intervallo che serve a riprendere fiato fra sorrisi che ora sono un po’ tesi ma tutti con lo sguardo convinto che stavolta non sfuggirà. Un secondo tempo con qualche sussulto e qualche timore diventa solo il conto alla rovescia che trasforma le facce tese in un urlo di gioia che ancora una volta ti ha fatto dire Grazie Roma. Con tutto intorno giallo ocra e rosso pompeiano la serata sarà di festa e la notte serena. Da lunedì testa alla prossima ma per questo fine settimana e fino al prossimo derby la città sarà tutta tua.
a cura di Alessandro Capone