“Tanto , era un po’ che lo volevo questo pallone. L’ho voluto contro il Cagliari, poi il mister mi ha tolto prima. Oggi non l’ho cercato cosi tanto ma è venuto e sono contento perché è servito per vincere”.
L’abbraccio con De Rossi?
“Era un momento difficile della gara, il Torino ti mette in difficoltà, la partita poteva diventare pericolosa. Ho corso verso la panchina e il primo era lui”.
La corsa sotto la curva?
“È uguale, sono andato dai tifosi. Approfitto per ringraziarli, oggi è lunedì e lo stadio è pieno anche oggi”.
Si può arrivare fino in fondo anche in Europa League?
“Uno sempre vuole vincere, voglio sempre vincere un trofeo, ovunque io sia. Il percorso è lungo, troveremo squadre difficili in campionato e in Europa. Sappiamo quali sono i nostri obiettivi e lavoriamo ogni giorno per andarli a prendere”.
Il tuo futuro?
“Io quando sono arrivato ho detto che mi sembrava aver vissuto già in un’altra vita in questa città. Quello che succederà non lo so, mi sto godendo ogni momento con la squadra e con i compagni perché sono meravigliosi”.
C’era Azmoun che voleva il tuo pallone.
“I palloni quasi sempre vanno a casa di mia mamma, quindi se non lo porto si arrabbia con me”.