(Francesca Ceci – Insideroma) Fa rumore l’assenza della Roma nel giorno dell’addio a Giacomo Losi, uno dei giocatori più rappresentativi della storia della Roma: 386 presenze, di cui 299 da Capitano. È l’ex calciatore che vanta più presenze in giallorosso, dopo Francesco Totti e Daniele De Rossi, assenti anche loro. Così come Lorenzo Pellegrini, il Capitano.
Ieri non c’era nessuno. (Eccetto una delegazione dell’U18 giallorossa: un po’ poco, no?). In una chiesa gremita da centinaia di persone tra parenti, amici e semplici tifosi, nessun dirigente e nessun calciatore è riuscito a presenziare alle esequie. Evidentemente, nessun rappresentante della società ha ritenuto importante esserci.
Fa acqua da tutte le parti il tentativo di giustificazione: quando la toppa, insomma, è peggio del buco. Dal club, infatti, si affrettano a spiegare che l’intenso lavoro di questi giorni non ha consentito di essere presenti all’ultimo saluto ad un pezzo della storia della Roma.
Sarà che noi di Insideroma, Giacomo Losi abbiamo avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo bene: qualche anno fa il nostro Alessandro Capone, in occasione della presentazione di un suo libro sulla Roma organizzò un evento. Contattai personalmente Losi al telefono che seppur già in età avanzata non esitò un secondo ad accettare il nostro invito, specialmente dopo aver saputo che parte del ricavato sarebbe andato alla ricerca contro la sclerosi multipla. Nessun ufficio stampa a “filtrare” la mia richiesta. Rispose sua moglie: “Giacomo vieni, c’è una signorina al telefono per te”. Non fece nessuna richiesta, disse semplicemente “sì, ditemi quando e dove e ci sarò”. Venne.
Uomini, ancora prima che calciatori, di un’altra tempra, di una caratura morale che oggi è un miraggio. Forse è per questo che, in fondo, l’assenza della Roma ci colpisce, ci addolora e ci offende,ma non ci stupisce.Ci induce però a una amara considerazione che somiglia ad una ancora più triste profezia: chi non ha memoria e rispetto del proprio passato, è destinato a non avere futuro.