Baldissoni: “Tanto dispiacere e amarezza, ma questa società ha investito senza sosta”
Mauro Baldissoni, vice-presidente della Roma, parla ai microfoni di Sky Sport. Dopo la conferenza stampa di Francesco Totti, il vice presidente del club capitolino commenta la bufera che si è abbattuta a Trigoria con le dimissioni dell’ex capitano:
Queste le dichiarazioni:
Partiamo dalle dimissioni di Totti?
“Credo sia opportuno partire dal passaggio che vivono i calciatori da essere campioni a qualsiasi altra cosa. Non è semplice, è un passaggio che va accompagnato. Siamo stati convinti nell’esigenza di essere pazienti e di accompagnarlo. Il primo anno era più difficile anche per lui rendersi conto, a metà del secondo anno, con l’uscita di Monchi, la società gli ha proposto quello che per lui era il ruolo più consono, quello di direttore tecnico. E non abbiamo ricevuto risposta, di questo siamo dispiaciuti, però la scelta di Ranieri, come ha detto lui stesso, è stato un suggerimento accolto dalla società, così come l’avventura di andare a cercare Conte. Guido Fienga, che l’ha accompagnato in questa scelta, è il Ceo della società. Parliamo di un percorso in cui aveva già avuto modo di esprimere la sua opinione. Io non lavoro nell’area tecnica quindi non posso sapere se altre cose non sono state seguite. Volevamo continuasse a crescere ma in quello che crediamo debba essere un lavoro di squadra”.
La deromanizzazione?
“Dispiace molto che questa sia la sua percezione. Non possiamo che rispondere con dei fatti: Francesco ha avuto due contratti da giocatore con questa nuova proprietà e poi uno da dirigente. Parlando anche di Daniele, ha avuto due contratti da giocatore, quando abbiamo ritenuto di offrirgli di iniziare un percorso all’interno della società. Pur restando in campo, abbiamo riportato giovani cresciuti qui, istituito la Hall of Fame, coinvolto il più possibile ex giocatori in eventi della società. Parlo di Rizzitelli, Chierico, Nela…è chiaro l’intento di questa società: qualora fosse possibile, premiare chi ha dato tanto per questa maglia. Neanche cito gli investimenti fatti per recuperare la memoria storica e l’archivio di questa società. Sarebbe autolesionista disperdere un patrimonio come la romanità. Come potremmo essere così stupidi? Vi cito un aneddoto: al momento della firma con gli americani, a livello statistico nel mondo Totti era più conosciuto della Roma. Nulla di più lontano dal vero di voler allontanare Totti dalla Roma“.
Totti ha detto di non aver sentito Pallotta…
“Liverpool e Chelsea, che hanno vinto i trofei internazionali, hanno presidenti che non sono lì sul posto. Pallotta invitò Totti a passare 6 mesi a Boston per capire tutto quello che faceva, anche recentemente è stato fatto. Poi capisco che c’è una differenza di cultura e lingua ma il tentativo c’è stato”.
Le parole di Totti su di lei?
“Premesso che per me è un idolo d’infanzia, scrissi una lettera a un giornalista per difenderlo nell’episodio del calcio a Balotelli. Con me il rapporto è stato sempre molto chiaro, sereno e corretto. Nell’ultimo anno l’ho invitato più volte a venire nella mia stanza o a fare domanda ma semplicemente anche a leggersi il giornale, per capire quella che era la vita all’interno del club. Non opero nell’area tecnica e non ho molti argomenti di confronto, però c’è stata la mia disponibilità”.
Il ritorno con una nuova proprietà annunciato da Totti. Ci saranno risvolti legali?
“Noi non possiamo fare a meno di notare questo continuo riferimento, anche se sollecitato principalmente dai giornalisti. Abbiamo voluto ricordare che ogni trattativa volta a questo va tenuta nei luoghi adeguati, siamo una società quotata in borsa“.
Cosa lascia la conferenza di Totti? Spunti su cui riflettere?
“Lascia tanto dispiacere e amarezza. E’ evidente che è una sconfitta di tutti, non possiamo che essere dispiaciutissimi. Dal punto di vista delle strategie di mercato non sono associate perché la Roma ha un piano che va avanti a prescindere. L’unica cosa che posso fare è far riferimento ai fatti: questa società ha investito senza sosta in questi anni, ha ereditato una situazione difficile, non a caso è stata acquistata dalla banca, ha ottenuto risultati positivi come le 5 qualificazioni consecutive alla Champions. Continuerà questa società ad impegnarsi per rendere sempre più competitiva questa squadra e magari vincere qualche trofeo. Magari si faranno degli errori come ammesso anche dal Presidente, quest’anno abbiamo chiuso al 6° posto ma Pallotta è una persona estremamente ambiziosa, che fa questo investimento con l’intento di primeggiare. Il presidente, parlando della sua avventura, in un’intervista raccontò di aver avuto modo di comprare i Boston Celtics insieme ad altri soci raccontò l’augurio di replicare i successi ottenuti lì”.
Pallotta senza stadio potrebbe lasciare?
“E’ evidente che lo stadio è un tema cruciale ma in questa città dobbiamo sottolineare come si tende sempre a creare opacità. Lo stadio è cruciale, come ha ripetuto anche Claudio Ranieri, è un amplificatore di ricavi che sono necessari all’As Roma, squadra di calcio, per aumentare la propria forza. Senza, diventa molto più complicato dover primeggiare. Senza sarà pressoché impossibile competere con la Juventus come molti si augurano. Se alla lunga non gli verrà concesso di fare questo investimento, è evidente che potrà cambiare idea ma non lascerà nulla di intentato”.