Braccio di ferro Petrachi-Dzeko, il ds: “La Roma non si ricatta”. E il bosniaco va al mare con Perisic
INSIDEROMA.COM – ILARIA PROIETTI – Petrachi ha finalmente fatto il suo ingresso a Trigoria dalla porta principale e non esattamente in punta di piedi. Il ds giallorosso, da poco ufficializzato, ha tenuto ieri pomeriggio la sua conferenza stampa di presentazione presso il centro sportivo giallorosso. Piccola introduzione del CEO Fienga, che si è detto felice di lasciare all’ex Torino “la guida di tutte le decisioni sportive di questa società” e Petrachi ha iniziato a dire la sua.
Tanto realismo e piedi per terra, si è parlato di ricostruire le fondamenta, di anno zero e, soprattutto, di senso di apparteneza. “Scelgo prima gli uomini, poi i giocatori”, una delle battute più significative di Petrachi. Dopo aver tessuto le lodi di Fonseca, il ds ha parlato – seppur senza fare nomi – di Edin Dzeko. Il bosniaco amoreggia a distanza con l’Inter già da qualche mese, tanto che il suo trasferimento a Milano sembrasse cosa fatta a campionato ancora in corso. Non sono piovuti a caso i fischi di Roma-Parma, alla sua uscita dal campo, durante l’ultima di De Rossi. Come a sottolineare che c’è chi viene messo alla porta contro la sua volontà e chi, invece, quella porta non vede l’ora di varcarla.
La trattativa con i nerazzurri, però, procede a rilento ed ha incontrato più di una battuta d’arresto. Prima su tutti la questione econmica, l’Inter cerca l’affare low cost per l’ultratrentenne, la Roma dal canto suo non vuol lasciar partire il suo bomber per pochi spiccioli. Se ne sono dette di tutti colori, dallo “scambio” con Icardi, all’inserimento di Kolarov nella trattativa, Pinamonti (ormai al Genoa) come contropartita, ma la fumata bianca non è ancora arrivata.
Dure le parole del neo ds: “Deve passare il messaggio che non è che uno si sveglia il mattino e decide di andar via, si mette d’accordo con un’altra squadra e ci ricatta: la Roma non deve essere ricattata da nessuno. Qualora un giocatore non volesse più stare alla Roma o decida di non avere più gli stimoli giusti si deve presentare con una squadra che lo vuole, che presenta il grano, che lo paghi il giusto e poi può andare. Non trattengo nessuno con la forza. Non mi piace essere preso per la gola, strozzato come si suol dire perché non mi interessa se un giocatore ha raggiunto un accordo con un’altra società, che già è deontologicamente è scorretto, mi interessa che il giocatore sappia che non deve pensare di stare a casa sua, lui deve essere uno che dà una mano a quella casa per farla vivere bene: non è il padrone di quella casa. E’ la proprietà che decide e la Roma come società da questo punto di vista, vi posso garantire che non si farà strozzare da nessuno: cercheremo di fare faremo le migliori scelte e credo che le prime soluzioni che abbiamo trovato abbiano un senso logico e calcistico”.
E’ la Roma, dunque, a tenere il coltello dalla parte del manico. Dzeko sceglie una risposta sibillina e via social: uno scatto al mare insieme a Ivan Perisic, giocatore, guarda caso, nerazzurro.