Una voglia di rivoluzione che investe tutti o quasi: dal gruppo italiano formato da Pellegrini, Mancini e Cristante (un totale di 12 milioni di stipendio annuale) agli argentini Dybala e Paredes passando per quei giocatori che la differenza non l’hanno fatta quasi mai. E quindi Zalewski, Hermoso, Le Fée, Shomurodov, Dahl, Baldanzi e Celik.