30 Mar 2020In Breaking News3 Minuti

Aquilani: “Se oggi fossero rimasti tutti i giocatori presi la Roma potrebbe lottare per la Champions League”

Alberto Aquilani, ex giocatore cresciuto nelle giovanili della Roma, è intervenuto in un intervista su SKY SPORT con un passato anche nel Liverpool, Juventus e Fiorentina. Queste le sue parole:

I 3 giocatori più forti con cui hai giocato insieme o contro?
“Non è facile. Quando mi fanno questa domanda vai in crisi. Totti, Ibrahimovic e Gerrard i più forti con cui ho giocato. Contro Messi, Cristiano Ronaldo e Zidane”.

Che vi siete detti nella diretta con Totti?
“Io non sono abituato. La prima diretta che ho fatto è stata quella. Era come se parlassi con un mio amico, non ho pensato ai 10mila follower in collegamento. Con lui c’è sempre una battuta di troppo e fa ridere. Io e lui siamo così. Quando mi chiedono di lui io dico Francesco è questo, è genuino. Lui stava in piscina e io in camera”.

Qual è la differenza tra il derby di Roma e quello di Liverpool?
“Il derby è sempre una partita a sé, dovunque si giochi. Io avvicino molto le due città perché c’è molta passione. Un derby che ho vissuto e che forse è superiore ad entrambi è quello di Lisbona. Io sono cresciuto a Roma, per me giocare il derby della Capitale non mi faceva dormire la notte. Una delle giornate più belle della mia vita è quando ho segnato la volta delle 11 vittorie consecutive”.

Che cosa ti piacerebbe vedere nella Roma?
“Una delle chiavi è che la Roma cambia troppo e spesso. Nella scelta dei giocatori credo che sia una delle migliori. Se oggi fossero rimasti tutti i giocatori presi la Roma potrebbe lottare per la Champions League. Se ci fosse stata la forza economica di non vendere i giocatori oggi sarebbe stata un’altra squadra”.

Chi dormiva di meno tra te, De Rossi e Totti prima di un derby?
“Forse io perché dormire meno di 0 minuti è difficile (ride). Io la sentivo tanto ma allo stesso modo anche loro”.

Che ruolo vorresti avere nella Roma?
“Parliamo di favole. Io oggi sono contentissimo in questa società che ha ambizioni che hanno poche in Italia. Io dico che sono legato alla Roma ovviamente. L’affetto rimane come è giusto che sia. Oggi sono un allenatore della Fiorentina e sono contento qui”.

Alla Roma come hai visto il divario tra società e piazza?
Forse è meglio non commentare. La situazione non mi sembra così rosea, soprattutto nel momento in cui Francesco ha lasciato il calcio. Dall’esterno però è meglio non giudicare perché molte situazioni non si conoscono quindi preferisco evitare”.