Bavagnoli, all. Roma femminile: “Vorrei rigiocare Roma-Milan dell’andata. Non sono stupita dal miglioramento delle ragazze”
Elisabetta Bavagnoli, tecnico della Roma femminile, è stata intervistata dall’AS Roma Match Program. Di seguito le sue dichiarazioni:
L’inizio non è stato facile, come ha cercato di gestire quei momenti?
“Nelle prime giornate di campionato abbiamo subìto tre-quattro sconfitte pesanti. Probabilmente giuste perché non avevamo ancora interiorizzato nel modo migliore la filosofia di gioco di questa società; ma la difficoltà ci ha fatto crescere tanto. Ho la fortuna di avere a disposizione un gruppo di atlete incredibili che si sono messe a completa disposizione dal primo giorno. Ci siamo guardate negli occhi, ci siamo rimboccate le maniche e siamo migliorate sempre di più. I risultati successivamente si sono visti“.
È più formativa per crescere una vittoria o una sconfitta?
“Sono entrambe formative. Una vittoria ti dà stimoli, entusiasmo, autostima, ti dà tutto quello che c’è da prendere dai momenti di successo. Però allo stesso modo la sconfitta ti fa capire le lacune, i limiti, cosa si deve migliorare e soprattutto ti insegna a rimanere sempre con i piedi per terra. Non si deve mai sottovalutare l’avversario o dare per scontato un risultato. Negli allenamenti è importante l’atteggiamento, ci si allena come si gioca e si gioca come ci si allena“.
C’è una partita che vorrebbe rigiocare?
“Vorrei rigiocare la partita d’andata Roma-Milan, perché abbiamo fatto un’ottima gara, ma si poteva sperare di ottenere qualcosa di più. C’è mancato quel pizzico di esperienza e di cattiveria agonistica“.
Il nuovo anno è iniziato in modo positivo, è una Roma più consapevole?
“Sì, abbiamo terminato bene il 2018 e iniziato allo stesso modo il 2019. È importante ora proseguire sulla stessa strada, attraverso una consapevolezza maggiore da parte di tutto il gruppo, squadra e staff”.
È un gruppo diviso tra esperte e giovani talenti, l’ha stupita la crescite delle ragazze più piccole?
“Non sono stupita dal miglioramento delle ragazze, soprattutto di quelle più giovani, perché sapevamo di avere calciatrici dal talento eccezionale. La cosa che mi ha stupita maggiormente è stata la loro capacità nell’acquisire forza e determinazione partita dopo partita e in ogni allenamento. Queste calciatrici ci mettono l’anima e oggi sono consapevoli di poter cambiare il corso di una partita in qualsiasi momento. Questa è una cosa molto importante“.
Cosa ha portato invece in questo gruppo il capitano Elisa Bartoli?
“Elisa ha portato qualcosa di speciale in questa squadra. È un leader dentro al campo, una giocatrice che sa sempre quello che vuole e lotta fino alla fine su ogni pallone. Ha un’esperienza incredibile, una forza sia dal punto di vista fisico che tecnico e sta insegnando molto soprattutto alle ragazze più giovani. Io, ma soprattutto la Roma, non poteva sperare di avere un capitano migliore“.
La vostra crescita non è passata inosservata anche ai tifosi che al Tre Fontane sono sempre più presenti. Quanta spinta vi ha dato e vi sta dando il pubblico?
“In questa grande avventura la spinta dei tifosi è incredibilmente speciale. Sono orgogliosa di essere l’allenatrice di questa squadra non solo perché sono a capo di un gruppo di calciatrici molto talentuose ma anche perché abbiamo alle nostre spalle tifosi passionali e incredibili. Non sono romana, ma al Tre Fontane mi sono trovata a vivere delle emozioni speciali. I tifosi sono vicinissimi alle nostre ragazze quando vinciamo e anche quando andiamo meno bene. La squadra e il calcio femminile hanno bisogno di questo, perché è un calcio genuino e loro standoci vicini trasmettono forza alle ragazze“.
C’è una partita della stagione nella quale ha sentito particolarmente vicini i tifosi?
“Sicuramente Roma-Sassuolo dello scorso gennaio. Al secondo gol di Agnese Bonfantini ho sentito un boato, sembrava veramente di stare allo stadio con migliaia di tifosi intorno. Tutte noi abbiamo vissuto un’emozione incredibile e di questo ringrazio davvero i nostri tifosi“.
Dopo la pausa, la stagione riparte con un ciclo di partite impegnative che inizierà dalla Fiorentina in Coppa Italia e vi porterà a Verona per affrontare il Chievo, sarà difficile riprendere il cammino interrotto?
“Dopo la pausa solitamente c’è sempre un po’ di difficoltà nel riprendere, ma questa sosta ci ha dato la possibilità di recuperare alcune giocatrici e di recuperare energie psico-fisiche. Indubbiamente sarà un ritorno in campo difficile perché la prima gara che abbiamo sarà la semifinale di andata di Coppa Italia con la Fiorentina, una squadra fortissima. Noi ci proveremo e ci stiamo preparando bene. Ci proveremo fino alla fine anche in campionato, abbiamo gare difficili e anche le avversarie sono cresciute, ma anche la Roma sta crescendo e vogliamo dimostrare dove possiamo arrivare“.