Boniek: “Alla Roma non mancano i giocatori, ma un disegno di gioco”
Zibi Boniek, ex giocatore della Roma sul finire degli anni ’80 e vice presidente della Uefa, ha parlato dei giallorossi ai microfoni di Centro Suono Sport:
Sulla Roma
“Stiamo un po’ deludendo e ci manca un po’ il gioco. Ho guardato le ultime partite, quando vedo i tre centrali di difesa che si scambiano la palla non per liberare un centrocampista ma per darla a Rui Patricio che fa una rimessa lunga”.
Però i centrocampisti della Roma non si abbassano a prendere la palla
“Guardando tutti i nostri centrocampisti quelli che giocano meglio in mezzo sono Matic, che però al 70° è sempre arrivato, e questo ragazzo giovane che ha carisma, al quale piace dribblare, parlo di Volpato. Matic è bravo fisiologicamente non può giocarle tutte, la sua più bella partita è stata quando è entrato nell’ultimo quarto d’ora a Verona dove ha fatto la differenza. Abbiamo dei problemi”.
Su Abraham
“Cosa gli sta succedendo? Bella domanda. Lui è un po’ caotico, un centravanti particolare, buono nel colpo di testa e nelle palle alte. Gli manca la freddezza e la tranquillità. Se lo confrontiamo con quello dello scorso anno parliamo di due calciatori diversi, difficile però dare una spiegazione perché non frequento Trigoria e non vedo gli allenamenti. Sicuramente mancano le sue giocate e i suoi gol che lo scorso anno ci sono state e se ci sono state significa che le sa fare. Gli attaccanti però se non segnano iniziano ad avere dei problemi. Belotti invece mi dà la sensazione di avere paura della palla, ovviamente sembra questo, sembra andare in panico con la palla. Invece negli anni passati, quando il Torino faceva gol, io pensavo subito a Belotti, ero sicuro al 100%. Qui a Roma sta facendo una fatica pazzesca, eppure è un nazionale”.
Ci sono giocatori che sentono il peso di un grande pubblico. I giocatori forti questi problemi non li hanno
“Avete ragione. Dal collo in giù sono tutti calciatori, la differenza è dal collo in su. Un giocatore è forte nella testa, così riesce a giocare reggendo lo stress”.
Sul pubblico dell’Olimpico
“Io vado a vedere quasi tutte le partite. Questo calore della gente è inspiegabile e forse è merito anche del carisma di Mourinho, anche perché Mourinho è un comunicatore, è un trasformatore. Lo scorso anno abbiamo vinto la Conference League e sembrava quasi una Champions League alla fine, questo perché è riuscito a creare un’atmosfera tale che abbiamo festeggiato come se fosse un traguardo importantissimo. Alla fine abbiamo battuto il Leicester e il Feyenoord perché tutte le altre erano squadre che, in partenza, dovevamo battere per forza”.
Noi però non vincevamo da sessant’anni e siamo stati felici di questo
“C’è un’atmosfera fantastica. La gente va allo stadio anche per il pre-partita e ti viene la pelle d’oca quando i tifosi cantano. Il pre-gara della partita dell’AS Roma è fantastico. Poi però bisogna anche giocare. La Roma deve fare tutto il possibile per arrivare tra i primi quattro se non dovesse riuscirci alla fine qualcuno dovrà farsi qualche domanda. Se ci pensiamo Pellegrini, Dybala, Zaniolo, Belotti, Abraham, abbiamo tre difensori centrali come Mancini, Smalling e Ibanez. Non è che ci mancano i giocatori, forse può mancare qualche fuoriclasse, però secondo me manca un disegno di gioco, i giocatori non sanno quello che devono fare, mi sembra che sia tutta invenzione di un singolo giocatore. La Roma non è una squadra scarsa”.
Con la rosa al completo la Roma può arrivare tra le prime quattro?
“La Roma deve arrivare tra le prime quattro. Napoli e Milan sono secondo me sicuri di un posto in Champions poi ci sono le altre”.
Inter e Juve molleranno?
“Non sarà una cosa semplice arrivare tra le prime quattro ma serve ambizione”.
Sul Salisburgo in Europa League
“Parliamo di una competizione molto difficile, perché sembra la coppa europea numero due ma è una coppa molto tosta da giocare. Se la vuoi prendere in maniera seria il Salisburgo è la squadra giusta per vincere perché giocano bene a calcio ma una Roma motivata, concreta, in salute, con tutti i giocatori deve vincere se vuole andare avanti, la Roma è nettamente più forte. Detto questo non bisogna prenderli sottogamba”.
Roma-Napoli?
“Sembra che la Roma punti ogni tanto sull’inventiva dei singoli giocatori. Questo aiuta quando trovi una squadra organizzata, il problema è stato con la Lazio. Sarri è uno che allena tattica e, nonostante qualche assenza, ha giocato in maniera intelligente. Chiaro poi che la partita doveva finire in pareggio, se non ci fosse stato quell’errore di Ibanez. Quasi tutte le squadre poi sono ben organizzate, anche le “piccoline” vengono qua e gestiscono la palla in mezzo al campo quasi sempre meglio di noi”.
Non siamo però al nono o decimo posto, in classifica siamo vicini alla zona Champions.
“La Roma secondo me, per i giocatori che ha, per potenzialità degli stessi calciatori, secondo me si esprime in maniera modesta, la Roma dovrebbe giocare molto meglio”.
Alcuni singoli hanno una tenuta mentale, dopo Tirana, insufficiente.
“Il giocatore forte quando vince una competizione importante guarda al futuro, i giocatori normali vogliono vivere sugli allori per tanto tempo. Adesso non so qual è il problema”.
Sono giocatori normali quelli della Roma?
“Non lo so, non li conosco personalmente, non conosco la loro mentalità e con quale rabbia arrivano a Trigoria. I problemi vanno affrontati dentro Trigoria proprio per migliorare. La differenza la fa sempre la testa”.