10 Apr 2024In Breaking News11 Minuti

Conferenza Stampa De Rossi e Dybala: “Non siamo qui a fare le comparse. Serve una grande partita dal punto di vista del carattere”

Daniele De Rossi e Paulo Dybala, rispettivamente allenatore ed attaccante della Roma, hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di Europa League contro il Milan:

PAROLE DE ROSSI

Qui ha giocato tantissime volte, quali sono i suoi pensieri?
Ero lo stadio da rivisitare di nuovo, lo dicevo prima in macchina e l’ho detto in una delle prime interviste. È lo stadio che forse mi trasmette di più rispetto agli altri, al di là degli stadi che sento miei, i due in Italia e in Argentina. Qui si vede grande calcio, siamo contenti di stare qui“.

Il ritorno?
Si è sempre detto quanto sia meglio giocare la seconda in casa, senza i gol in trasferta il divario si è assottigliato. Devi essere pronto a preparare la partita sapendo che ce ne sono due“.

A che punto è Smalling?
Sta bene, si allena con noi e l’ho fatto entrare non per dargli minuti ma perché pensavo avessimo bisogno di lui. Il discorso di gestire era riferito al fatto che domani non avremo Huijsen e N’Dicka, rischiarlo dall’inizio si ha sempre il dubbio di giocare la partita successiva con due centrali. Lui sta bene, può giocare come tutti gli altri, si allena forte e ultimamente più forte di prima. Siamo soddisfatti di come ha spinto, sono contento di lui“.

Quante ore di sonno le ha tolto la fascia sinistra del Milan?
Siamo consapevoli della forza dei giocatori del Milan e che quei giocatori lì fanno male a tutti. Il discorso è legato a sapersi muovere e arrivare con i tempi giusti, non è un discorso legato a Dybala. Se uno ha la fortuna di allenare un giocatore così deve chiedere sacrificio, corsa e duelli vinti, ma non deve snaturarlo troppo e rovinare la condizione atletica e mentale, ma anche loro avranno paura di lui. Ho una foto sul telefono, ha vinto nove duelli nel derby e per me vale tantissimo. Quando vedi giocatori con qualità diversa dagli altri con questo trasporto sia in campo e in panchina, ci possiamo sentire tranquilli. Poi sta a me dirgli dove e quando fare la guerra e non metterlo a fare tutta l fascia con Theo Hernandez“.

Cosa teme del Milan?
Del Milan tempo la grandissima qualità dei giocatori e il loro gioco, conosco da tanti anni Pioli. Lo ammiro, lo abbiamo visto dalle squadre piccole a quelle grandi, si è sempre evoluto e migliorato, sempre al passo con la squadra che aveva. Il Milan è armonico, al di là dei momenti di difficoltà ha ritrovato condizione e quando vince gioca bene. Serve una grande partita dal punto di vista del carattere, cercando di portarli a giocare dove non gli piace. Questi mesi non mi hanno cambiato, mi hanno reso felicissimo. Una volta ho parlato del fatalismo a Roma, mi sono reso conto che anche io facevo lo stesso esercizio deviato, tutte le porte in faccia prese in 7-8 mesi mi hanno portato qui. Bisogna rendersi conto di quanto si è fortunati, la fortuna è una parte importante e nella fortuna bisogna dimostrare il valore. Ogni tanto ci piangiamo addosso, ma se guardo la mia vita privata e lavorativa è andata bene“.

Sente di poterla giocare allo stesso livello del Milan?
Grazie a Dio domani non ci sarà un peso di classifica, se negli ultimi anni hanno fatto più punti di noi va riconosciuto come valore. Ho letto che la Roma non avrebbe nulla da perdere, ma non è così: la Roma ha tutto da perdere, non siamo qui a fare le comparse. Qui non esiste il pareggio. In una maniera o nell’altra, analizzando il potenziale della Roma e del Milan, dovremo provare a vincere domani o comunque provare a portarci al prossimo turno a Roma“.

Ha dovuto placare la sbornia da derby? Come sta Mancini?
Sono partito aggressivo con loro sul fatto di rimanere con i piedi per terra, a volte ci fa ubriacare. Ma non c’è stato bisogno, erano tutti allegri ed è quello che chiedo e in campo sono andati forte e si sono messi a disposizione. Ho grandissima fiducia in loro, vederli sorridere di più non mi fa vedere i fantasmi o pensare che siano leggeri. Se avessimo giocato con l’ultima in classifica, avevo più paura. Mancini sta bene, ha accettato come tutti la decisione del Giudice Sportivo, si riuscirà a tirare anche una somma per fare beneficenza. Faccenda chiusa, roba di derby. Sta bene mentalmente e fisicamente, non potrebbe essere diversamente quando si decide un derby e si diventa paladiono della città“.

PAROLE DYBALA

I tuoi ultimi allenatori sono stati Allegri, Mourinho e De Rossi. Cosa ha di diverso De Rossi?
Penso che Daniele stia iniziando, il paragone è difficile perché hai nominato due allenatori che hanno vinto tantissimo e hanno tantissime panchine ad alto livello. È difficile fare un paragone, ma vedendo ogni giorno come allena, cosa trasmette e cosa ci dà, perché da quando è arrivato si è trovato entusiasmo, se ha questa voglia ha tutte le carte per arrivare ai livelli di Allegri e Mourinho“.

Che momento è per la Roma?
Credo che stiamo attraversando un momento di fiducia, positivo, vincere il derby aiuta a preparare le cose con più allegria e serenità. Affrontare una partita come questa contro il Milan è una bella prova, sapere dove siamo, come stiamo giocando sapendo cosa ci chiede e cosa diamo. Domani sarà una bella partita da giocare“.

Il finale di stagione quanto può condizione le tue scelte e quelle della società?
Scelte?“.

Non hai ancora rinnovato il contratto.
Con Daniele ci troviamo benissimo, alcune scelte non dipendono da me. Siamo contenti di quello che stiamo facendo e il risultato che ci ha portato. Ci farebbe piacere lavorare con lui. Dovremo parlare con la società e sapere le sue intenzioni, ma adesso dobbiamo parlare della partita. Abbiamo partite importanti, tutti sappiamo quale competizione vogliamo giocare il prossimo anno“.

Come stai?
In questo momento mi sento benissimo, mi sono allenato bene in settimana (interviene De Rossi: “Non lo diciamo…”, ndr). Le decisioni di chi gioca e quanti minuti lo decide il mister. Sono a disposizione del mister, spero di continuare così“.

Quanto ti ha toccato il lato umano del mister?
Essere leader di una squadra e aiutare i compagni è bellissimo, cerco di dare il meglio di me ogni giorno dentro e fuori dal campo, di aiutare i più giovani e parlare con i capitani della squadra. È una responsabilità e cerco di migliorare. A Roma tutti conoscono il mister e lui conosce la piazza e quello che i tifosi vogliono, non c’è uno migliore per caricare la squadra in questo momento“.

Senti l’urgenza di dare qualcosa che resti in bacheca a questo popolo?
Perdere una finale è una delle cose più brutte, quasi la più brutta, che ti può succedere nel calcio. Ne ho perse tante e ne ho vinte altre. Ci tenevo tanto a vincere a Budapest, il percorso è stato bellissimo, siamo stati molto vicini a vincerla e purtroppo non è arrivata la vittoria. Quel gruppo sarebbe rimasta nella storia della Roma. Purtroppo ho perso una finale di Champions e ho provato le stesse sensazioni. Ma il calcio ti dà sempre una rivincita, speriamo sia quella di quest’anno“.

Il modo di giocare con De Rossi ti favorisce?
Il mister mi dà molta libertà e cercare di trovare superiorità senza abbassarmi tanto perché poi è lunga arrivare in aria, soprattutto con giocatori sulle fasce. Vedete voi i dati, per me l’importante è aiutare i compagni. Il suo modo di giocare ha aiutato un po’ tutti, lo stile di gioco mi aiuta e avendo più la palla abbiamo più possibilità di giocare e i numeri crescono per tutti“.