Conferenza Stampa Mourinho e Cristante: “Grande rispetto per il Feyenoord ma siamo convinti dei nostri mezzi”
Josè Mourinho e Bryan Cristante, rispettivamente allenatore e centrocampista della Roma, hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia del ritorno dei quarti di finale di Europa League contro il Feyenoord:
PAROLE MOURINHO
Nelle top cinque leghe europee la Roma ha preso più legni di tutti. Nel corso della stagione si è sentito anche sfortunato?
“Prima di tutto siamo una squadra difensiva e abbiamo 27 pali. È un po’ contraddittorio. Non voglio dire di essere stati sfortunati, dobbiamo essere più bravi. Si può parlare dei pali, del portiere avversario che ha fatto una grande parata ma serve più efficienza. Significa che creiamo ed è importante. I pali invece di creare preoccupazione mi danno il feeling contrario: siamo capaci di creare“.
Come sta Dybala? Può giocare dal primo minuto?
“Onestamente non lo so. Avete visto 15′ di riscaldamento e torello, niente, poi abbiamo fatto organizzazione tattica a bassissima intensità. Abbiamo deciso di dare a Paulo 24 ore in più per capire se può o non può, domani mattina faremo qualcosa di più intenso per capire come sta. In questo momento niente“
Abraham?
“Sta sempre bene, è un ragazzo sempre felice e sembra che stia sempre bene. Ride, scherza ed è positivo nel gruppo. Lo vedo sempre bene, poi gioca bene o male, segna o non segna, ma dal punto di vista umano sta sempre bene“.
Quanto è importante avere fiducia nelle alternative e poterle utilizzare?
“È importante, Bove e Llorente hanno bisogno di crescere: il primo perché è giovane, cresce ed ogni partita mi sembra sempre più giocatore anche se ogni tanto può sbagliare perché fa parte della crescita; il secondo è diverso, ha esperienza di alto livello e ha avuto bisogno di imparare a giocare con noi, ed è diverso da imparare a giocare a calcio. Quando è arrivato il nostro gioco era strano per lui, in questo momento gioca già con stabilità e mi sembra perfettamente integrato. Sono giocatori in più, diciamo così, ma ci sono gli altri. Mancano 8 partite di campionato e con quella di domani 9, che possono diventare 11 o 12. Sono tante partite in poco tempo, è impossibile giocare sempre con gli stessi giocatori“.
Gimenez del Feyenoord?
“Lo rispettiamo, come rispettiamo tutta la squadra“.
Dybala in caso dall’inizio o dalla panchina?
“Tutto questo che stai pensando non è facile. La grande questione per me è: sta bene o non sta bene. Se è un dubbio è sempre un dubbio. Se inizia la partita magari c’è il rischio che perdi il cambio, se entra non gioca 90′ o 120′ e si fa male dopo non hai altri momenti di fare un cambio. È una situazione difficile, per la decisione è più gioca o non gioca. Non abbiamo altre opzioni e in una situazione estrema non dico che sia impossibile che vada in panchina, aspettiamo fino a domani. Anche per voi, per i più bravi con più contatti, sarà difficile dire quale squadra giocherà domani perché neanche l’allenatore lo sa“.
Qual è la migliore strategia domani per vincere?
“Non so di cosa abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di segnare due gol in più del Feyenoord. Parlare del Salisburgo non ha senso, sono squadre diverse. Pazienza o non pazienza, non lo so. Quello che so è che siamo convinti dei nostri mezzi, che lo stadio vorrà giocare la partita con noi. Mi fido dei giocatori e dello stadio. Grande rispetto per il Feyenoord ma mi fido dei miei calciatori e del mio stadio“.
PAROLE CRISTANTE
Si riparte dalla consapevolezza di una buona prestazione all’andata?
“Sì, abbiamo fatto un’ottima partita anche se il risultato è negativo. Sappiamo di dover continuare su quella strada, facendo ancora meglio per portare a casa la partita“.
Cosa ti rende insostituibile per questa Roma?
“La domanda è sempre quella: vado forte, do il meglio che posso dare, se piaccio agli allenatori mi fanno giocare. Cerco di dare il mio contributo e faccio quello che devo fare“.
Come stai dopo la botta? Sei pronto a giocare?
“Abbastanza bene. Sì“.
Cos’è cambiato nella Roma rispetto a quando sei arrivato?
“C’è una grande società dietro. Prima era un periodo di transizione, io sono arrivato alla fine del periodo Pallotta, i Friedkin stanno creando un grande club e stanno facendo grandi cose, hanno preso un grande allenatore e l’insieme delle cose porta a questa crescita societaria“.
Cosa è cambiato a livello di gruppo?
“Siamo un paio di ragazzi che sono riusciti a giocare a Roma per un paio di anni consecutivi, più i giocatori giocano più stagioni insieme e più il gruppo si unisce. Siamo stati bravi a far entrare bene nel gruppo e accogliere gli altri nel miglior modo possibile“.
Questa è una squadra più da tappa che da giro?
“Non credo, però penso sia una questione di numeri e rosa. Spesso siamo arrivati a fine stagioni con tanti infortuni e rose non ampissime, quando arrivi alle partite decisivi magari inconsapevolmente dai qualcosa in più e in altre partite qualcosa in meno. Ora senza troppi infortunati stiamo avendo continuità in tutte le competizioni“.
Ad inizio stagione si diceva che insieme con Matic si faceva fatica, poi c’è stato un miglioramento evidente. Cos’è cambiato?
“Più partite giochi insieme più trovi intesa e meccanismi in automatico, ci si trova con più semplicità col compagno. Penso sia una questione di numero di partite giocate insieme che ha aiutato tutta la squadra a giocare con semplicità“.