19 Feb 2025In Breaking News10 Minuti

Conferenza Stampa Ranieri e Mancini: “Servirà la giusta attenzione, affrontiamo una grande squadra”

Claudio Ranieri e Gianluca Mancini, rispettivamente allenatore e difensore della Roma, sono intervenuti in conferenza stampa alla vigilia della partita di Europa League contro il Porto:

PAROLE RANIERI

Ha recuperato tutti i giocatori?
“Fino ad ora si. Come al solito stasera deciderò gli undici da mandare in campo”

Se lei fosse arrivato prima dove sarebbe la Roma? Il reclamo del club nei confronti del Uefa?
“Non mi interessano queste cose, l’arbitro è un giovane talento francese, ha fatto la finale dell’Europeo e mi ha arbitrato anche in Ligue 1. Un arbitro bravissimo, in oltre 200 partite non ho mai detto nulla sugli arbitri, fanno un mestiere difficilissimo. Per quanto ci riguarda ognuno ha quello che si merita, i purosangue si vedono alla fine. C’è ancora tanto da migliorare, conta quello che stanno facendo i ragazzi, hanno recuperato autostima, si divertono e giocano l’uno per l’altro.”

Dovbyk?
“Sta migliorando, alcune volte è un punto di riferimento e altre volte non riusciamo a dargli le giuste palle. Sono soddisfatto, solo con il lavoro si possono migliorare alcune situazioni”

Come sta Hummels? L’amico che le ha ricordato di Budapest era Mourinho?
“Che fantasia che avete, comunque no. Mi è stato detto nello spogliatoio non so da chi, non è Josè. Hummels sta recuperando bene, ha un passo più esplosivo, è recuperato”.

Un bilancio di questi primi mesi? Cosa non bisogna sbagliare domani?
“La squadra sta bene, i ragazzi mi hanno seguito dal primo giorno e mi hanno accettato. All’andata abbiamo fatto una grande prestazione, anche in dieci uomini”

L’assenza di Saelemaekers? Come sta Rensch? Soulè in quel ruolo?
“Stasera esaminerò tutta la settimana e sceglierò chi possa far bene sulla fascia. Tutti sono un’opzione, Soulè mi ha impressionato contro il Napoli in quella posizione, potrebbe giocare anche lui lì”

Nei calci piazzati, nei calci d’angolo, la Roma subisce un po’ troppo facilmente le ripartenze. Lei pensa che sia una cosa di casualità o state lavorando per risolvere qualche problema che magari agli occhi dei meno esperti è invisibile?
“No, lavoriamo sempre, ne parliamo sempre, però io credo che alcune volte, alcune, ci sia anche una certa casualità. Ci sono degli errori, sicuramente, però mi sembra che, levato il gol, abbiamo fatto molto bene contro il Porto e sappiamo che è una squadra che va sempre in verticale, come il Parma, insomma. Anche al Parma gli abbiamo tolto parecchio di questa verticalità, per cui io credo che alcune volte ci sia un periodo dove prendi gol in determinate situazioni. Ecco, domani con il Porto dobbiamo stare molto attenti perché, lo ripeto, è una squadra molto tecnica, di grande velocità, che gioca direttamente, vanno diretti alla porta avversaria, per cui dobbiamo stare sempre molto, molto attenti”.

Celik?
“Lui è un giocatore difensivo. Quando ha la palla voglio che si proponga, alcune volte sbaglia qualche passaggio di troppo ma ha tanta volontà di partecipare. Ognuno di noi ha dei difetti e lui sta lavorando molto.”

Come si allena questa difficoltà ad incentrare la porta con una squadra che ha un tasso tecnico comunque molto elevato. E se c’è qualcosa in particolare sulla quale lei preme maggiormente.
“Parma è stata una partita un po’ particolare perché loro giocando in dieci hanno chiuso tutti gli spazi, un po’ quello che è successo ieri all’Atalanta. Giravano, giravano e non riuscivano a trovare il varco giusto e questo può capitare in alcune partite. Però mi sembra che la squadra si stia ben comportando, sia per quanto riguarda i gol fatti, sia per quanto riguarda i gol subiti. Io non credo negli algoritmi, però le statistiche ti dicono che se tu hai determinati giocatori che sono abituati a fare X gol, puoi trovare un anno che ne fanno di meno ma trovi anche l’anno che ne fanno di più. Per cui alcune volte è proprio questione di chi fa gol, quanti giocatori hai che possono permettersi di far gol”.

PAROLE MANCINI

Hai recuperato il 100% dopo la botta presa a Parma?
“Si è stata una botta forte, si stava gonfiando e parlando con lo staff il mister ha deciso di togliermi. Pero ho recuperato, tutto a posto”

Cosa cambia giocare braccetto?
“Cambia, il difensore di destra altrimenti il mister si arrabbia (ride, ndr) può spingere di più, essere più aggressivo e giocare pensando. Il difensore centrale è il guardiano che controlla tutto, parla con il portiere, in quella zona cerco di tappare buchi, se il centrale sbaglia l’avversario è in porta. Io mi trovo bene ovunque”

Sei un punto fermo di questa Roma. Ti vedi tutta la carriera qui?
“Ti parlo di me stesso, i miei compagni li vedo bene e sereni e vogliono fare il bene del gruppo. Si allenano al 100% e danno il massimo, questo per il gruppo è importante. Quest’anno siamo una famiglia vera, abbiamo passato momenti terribili e il gruppo non si è mai sciolto, era tanto tempo che non vedevo un gruppo così. Io a Roma sto bene, i tifosi mi apprezzano e questo mi fa dare qualcosa di più in campo. Io vivo il presente, ma se dovesse pensare non ho problemi a dire che qui mi trovo molto bene”

L’eventuale derby agli ottavi?
“È indifferente, non si può pensare a questo. Dobbiamo pensare a domani, poi che ci sia il Bilbao o la Lazio è uguale. È importante domani”

Che gara europea sarà?
“Ci deve stare la giusta attenzione, negli ultimi anni la Roma ha giocato tante di queste partite, l’abbiamo preparata bene. La giusta attenzione ci deve essere, affrontiamo una grande squadra cercando di dare il massimo per passare il turno”

Chi ti preoccupa del Porto?
“Ci abbiamo giocato una settimana fa, davanti sono bravi. Pepe, Moura che ha grande tecnica, sono molto bravi. La scorsa settimana c’era Omorodion, domani vediamo le caratteristiche di chi affronterò e in base a quello mi preparo. Abbiamo i video e conosciamo tutti i giocatori che affrontiamo”

Su cosa puoi migliorare?
“Sotto l’aspetto dei cartellini e delle proteste mi sono riguardato le partite. A fine anno sono abituato a tirare le somme, e mi sono detto che non posso saltare quattro o cinque partite all’anno per dei gialli o delle proteste. Anche gli allenatori mi hanno aiutato, il mister mi dice sempre di non protestare perchè un giallo può condizionarti la partita. Di step da fare ce ne sono molti, posso migliorare nelle letture, nei primi passi. Anche quando un compagno in difficoltà cerco di non urlare per caricarlo, perchè magari ha bisogno di altro. Anche Totti imparava a 41 anni, lo stesso Maldini. Non mi metto a loro livello, ma tutti i giorni si può imparare.”

Tu che sei uno dei migliori colpitori di testa della squadra, ti sei dato una spiegazione sul perché la Roma segna meno e dà meno fastidio, tra virgolette, alle difese avversarie, soprattutto sul calcio d’angolo?
“Come ha detto il mister, c’è bravura nostra, ma a volte anche casualità. A Porto, prima di prendere il gol, c’è stato il colpo di testa di Bryan e ha fatto una grandissima parata il portiere. Lì c’è anche la bravura degli avversari. Nel gol che prendiamo, un calcio d’angolo, stacco io di testa leggermente in anticipo, la prendo male. Loro con un lancio del portiere sono ripartiti, hanno fatto un gol di transizione, ma casuale. Ci sono momenti come l’anno scorso, abbiamo vinto due partite, due calci d’angolo, io ho fatto due gol di testa. Altri momenti dove ti metti bene, fai un grande colpo di testa, il portiere ti fa una grande parata, ti batte sul palo. Noi lavoriamo, ci lavoriamo e ogni volta che c’è un calcio d’angolo o punizione andiamo dentro con la voglia di segnare perché le palle inattive sono importanti. Sicuramente, come hai sottolineato tu, nelle ultime due partite abbiamo preso qualche ripartenza da calcio d’angolo, l’abbiamo vista, l’abbiamo lavorato e cerchiamo di limitarle ancora di più”.