Conferenza Stampa Ranieri e Svilar: “Sarà un Porto arrembante. Dovremmo essere super concentrati”
Claudio Ranieri e Mile Svilar, rispettivamente allenatore e portiere della Roma, sono intervenuti in conferenza stampa alla vigilia del playoff di Europa League che vedrà la compagine giallorossa impegnata sul campo del Porto:
PAROLE RANIERI
I punti di forza del Porto?
“Il Porto ha possesso palla, pressa molto e ha giocatori interessanti. Dovremo fare una grande partita”.
Domani quale sarà la cosa più importante per gestire il ritorno?
“Essere super concentrati, mi aspetto un Porto arrembante. Sappiamo come gioca, anche se sanno variare tipo di gioco. Dobbiamo giocare con intensità e naturalezza, voglio una Roma che giochi sia fuori sia in casa allo stesso modo, ci stiamo lavorando ma non siamo ancora validi. I ragazzi stanno lavorando molto per darmi le soddisfazioni”.
Pellegrini lo considera ancora titolare?
“Sempre, tutti i miei giocatori sono titolari soprattutto ora che giochiamo ogni tre o quattro giorni. È importante e lo stimo molto. Le panchine? Vanno lette che preferisco altri giocatori in altri momenti della gara, so quello che mi può dare”.
Lei ha un’idea per cui la Roma in trasferta è un’altra?
“Forse troviamo squadre più forti di noi? Il Como guardate che fa, vedrete che bambola che ci sarà da sudare col Como. Evidentemente in casa gli altri hanno paura di noi”.
Un risultato col Porto può dare una svolta?
“Sono curioso, il Porto si trova come noi. Hanno preso una strada di rinnovamento totale, è una squadra giovanissima, siamo tutte e due al di sotto di quelle che sono Roma e Porto. A chi passa il turno darà autostima e convinzione”.
Ho la sensazione che la squadra non si senta a suo agio con la difesa a quattro, è così o è una sua scelta?
“Non sento il parere dei miei giocatori. Si prende gol perché non si pressa bene davanti o a centrocampo, sono sempre gol di infilata. Quando siamo concentrati a non far ripartire gli avversari non prendiamo gol, a prescindere dalla difesa a tre o a quattro. Il Porto contro lo Sporting ha pareggiato al 93′ e ha messo sotto la squadra avversaria fino al gol, ci aspettiamo una partita aggressiva davanti al loro pubblico. Noi faremo la nostra partita cercando di creare i problemi ai nostri avversari”.
Cosa pensa di Martin Anselmi e di Conceição?
“Di Sergio penso bene, gli ho detto che si vede la sua mano nel Milan. L’altro ha 38 anni e guida il Porto, posso solo dire meraviglie, gli auguro un futuro di soddisfazioni e vittoria ma non magari in questa sfida”.
Il Porto?
“È un’ottima squadra, si vede che sono giovani ed è la prima più giovane del campionato portoghese e la seconda in Europa. Ci sono giovani di grande valore, i giocatori sanno muovere la palla a uno-due tocchi, dobbiamo essere attenti perché sanno sia partite in contropiede sia creare problemi con un calcio organizzato. Mi aspetto una bellissima partita domani”.
Anselmi ha detto che si ricorda di lei al Valencia.
“Mi fa piacere che mi guardava quando aveva 12 anni ed ero al Valencia, si ricorda magari alcuni giocatori. Magari era piccolo quando avevo Batistuta alla Fiorentina. Se ha 38 anni e guida una squadra blasonata come il Porto gli devo fare per forza i complimenti”.
PAROLE SVILAR
A distanza dell’esordio in Champions col Benfica, quanto ti senti leader?
“È cambiato tanto in sette anni, anche nella mia vita privata e sono cambiato. Mi sento bene, penso solo al calcio e a vincere la partita domani. Sono grato alla Roma per avermi dato l’opportunità di farmi vedere nel calcio. Mi sento bene”.
Avete iniziato a parlare di rinnovo?
“Sì, ne abbiamo iniziato a parlare la settimana scorsa ma non ci penso troppo. Penso solo al campo”.
Col Como eri molto arrabbiato, hai mai pensato di andartene?
“No (ride, ndr). Vivo molto la partita e a volte succede che un giocatore sbrocca e si arrabbia. Pure in allenamento succede e quindi no”.
Interviene Ranieri: “E allora io non dovevo venire? È giusto che uno si incazzi e dica quello che deve dire. È tutto pro per la squadra. Magari si arrabbiassero di più, sarei molto contento”.
Che stadio ti aspetti? Come l’Olimpico che spinge?
“Come l’Olimpico è difficile, ma è un ambiente caldo ed è bello ma non è come l’Olimpico. Non vedo l’ora di scendere in campo”.
Cambia qualcosa dalla difesa a tre e a quattro? Gollini come si sta inserendo?
“No, come stava dicendo il mister, quando siamo concentrati è difficile farci gol sia a tre sia a quattro. Gollini è un ragazzo con l’energia giusta, lavora bene e ci serve questo nel nostro piccolo gruppo di portieri, si è sentito subito a casa e questo fa bene”.