Conferenza Stampa Tiago Pinto: “Vogliamo rendere la Roma vincente, al di là di chi compriamo o vendiamo “
Tiago Pinto, GM della Roma, è intervenuto in conferenza stampa per parlare del mercato appena concluso:
Titolo al mercato? Retroscena? Quale l’offerta più alta arrivata?
“Mi fa piacere fare questa conferenza, è un’opportunità per chiarire tutto. Ho imparato che non devo più dare un voto al mio mercato perchè vengo frainteso. Per il titolo al mercato è lo stesso. Sulle offerte ci sono cose che preferisco non dire. Il calcio è molto dinamico ma è sempre la stessa cosa. I giocatori che rendono di più hanno offerte maggiori. La cosa importante è che nelle ultime finestre siamo sempre riusciti a tenere i migliori, preferisco non parlare di numeri. Il mercato è sempre pieno di retroscena, magari in futuro ne parlerò. Ma ho sempre un po’di timore a parlare del dietro le quinte. Qui tutti vivono il mercato intensamente, con passione, questo mi colpisce. Cerco di essere metodico, magari un giorno racconterò qualcosa“.
Il rinnovo di Zaniolo? Sarà uno dei primi con cui intavolare un incontro?
“Ricordo che una settimana dopo la fine del mercato estivo la conversazione era la stessa, c’erano giocatori che dovevano rinnovare. Questo è il momento del collettivo, di concentrarci sui risultatati della squadra e di aiutare la squadra e il mister a portare a casa gli obiettivi. Non è il momento di parlare del mercato estivo, dei rinnovi. E’ chiaro che il collettivo è fatto dai singoli, ma ora dobbiamo pensare a dare tutto come squadra, come famiglia, per ottenere il meglio da questa stagione“.
Volevo chiedere il voto al mercato ma è stato chiaro. Il mercato ha accorciato il gap con la zona Champions?
“Sul voto fai tu. L’obiettivo di ogni sessione è quello di rendere la squadra più forte. Abbiamo portato a casa due giocatori che migliorano la squadra. Il mercato di gennaio è particolare, bisogna capire cosa manca e vedere se si è capaci di portare a casa giocatori pronti da subito. Abbiamo fatto un lavoro molto interessante con il mister e con lo scouting per capire le mancanze e i ruoli da rinforzare. Abbiamo fatto un lavoro veloce e per fortuna i ragazzi hanno migliorato la squadra da subito, come ha detto anche il mister“.
C’è voglia di riscattare a giugno i due acquisti?
“Come detto c’è molto tempo per pensare a rinnovi e calciomercato estivo“.
Come pensa di risolvere il problema della liquidità?
“Una delle cose più belle di questo progetto è il modo allineato in cui lavoriamo. Il nostro allenatore è un direttore d’orchestra, a cui ci affidiamo. Il nostro lavoro è unire la parte finanziaria, strategica e calcistica. Non ho paura del futuro, stiamo facendo il lavoro giusto per rendere la Roma più forte anche economicamente. Nei prossimi 3 mesi con la proprietà e Mourinho faremo quello che abbiamo già fatto, stabilire un piano per essere più forti a settembre“.
Si manterrà la linea di non cedere i migliori?
“Domanda interessante, riflette quello che è il calcio. Bisogna fare scelte per migliorare, al di là di chi si vende. Vogliamo rendere la Roma una squadra vincente, la prossima finestra di mercato sarà in questa ottica, al di là di chi compriamo o vendiamo“.
Voto più alto per il mercato in entrata o in uscita?
“Non posso. In entrata è come ho detto. Siamo stati veloci e pratici a capire cosa dovevamo prendere e a che condizioni, e abbiamo fatto tutto velocemente. Gli obiettivi sono stati centrati. Uscite: se i giocatori non giocano gli obiettivi per l’uscita sono 3. Rendere la squadra più compatta, trovare un percorso giusto per chi va via, e avere un guadagno economico. Abbiamo fatto alcune uscite, altre non sono arrivate: sono genericamente soddisfatto“.
Diawara ha bloccato il mercato? Chi è stato il centrocampista più vicino?
“Diawara non ha bloccato nulla. E’ successo che il calcio a volte è come il matrimonio, le cose si fanno se tutte le parti lo vogliono. Non è vero che il terzo acquisto non è avvenuto perché Diawara non è partito. Chiedo scusa perché ci sono cose che non capisco: noi al 12 gennaio abbiamo portato Oliveira. Poi tutti abbiamo detto che il mercato era chiuso. Io, il mister e nessun altro può dire che è chiuso al 100% perché può succedere qualsiasi cosa. Ma era sostanzialmente chiuso. Poi qualcuno di voi ha iniziato a fare nomi: addirittura Joao Moutinho che era uno scherzo sui social diventato notizia. Vi lamentate che noi da dentro non parliamo. Tutti i nomi fatti non hanno avuto riscontri su una trattativa. I nomi fatti sono stati tutti bugie, anche Kamara. Un giorno posso anche spiegare il dossier Kamara, non ora. In futuro capirete meglio. Non voglio essere arrogante, voglio condividere i miei pensieri. Tutti i ragazzi di cui si è parlato non hanno mai avuto trattative con noi. Poi qualcuno dice che questi sono obiettivi sfumati. Anche se abbiamo smentito categoricamente. Su questo non posso farci nulla“.
Anche Zakaria una bugia? Perchè non è andato in porto?
“No, per lui è diverso. Questo dimostra la mia sincerità. Quando tratti un calciatore tante cose possono andare storte. Non voglio commentare il caso specifico, ma in passato avevo detto che lo seguivamo. Magari il direttore sportivo è scarso, ma lo scouting lavora bene“.
Siete preoccupati di perdere Abraham per il diritto di riacquisto?
“No, il diritto scatta nel 2023, ma non sono preoccupato. Sta giocando bene, e come ha detto il mister può fare anche meglio. Per essere il suo primo anno in Italia sta facendo bene, ma non mi preoccupa il diritto di riacquisto del Chelsea“.
La Juventus si è rinforzata più della Roma? Vi affidate all’algoritmo per cercare i giocatori?
“Devo concentrarmi su quello che facciamo qui, non su quello che fanno gli altri. Non giochiamo da soli, certo, dobbiamo stare attenti agli altri, ma io non perdo tempo a guardare quello che fanno gli altri. Sull’algoritmo: ora ho più fiducia in voi e spero voi in me. Non capisco dove sia nata la storia dell’algoritmo. Nel calcio c’è il rischio grande di prendere un giocatore sbagliato. Spendere e non avere indietro la performance. Cerchiamo informazioni su tante cose, per ridurre il rischio al minimo. Ma mai abbiamo preso un giocatore per l’algoritmo. Per prendere El Shaarawy non servono algoritmi, così come Rui Patricio. Reynolds? Magari è una scelta sbagliata di un direttore sportivo sbagliato, ma non l’algoritmo. Noi dobbiamo avere il maggior numero di informazioni possibile per fare la scelta giusta. L’algoritmo non ti dice prendi questo o quello, ma non possiamo dimenticare che i dati sono importanti, anche per il lavoro di Mourinho. Match analysis, gps e così via. Non si può prendere un giocatore solo perché l’ha detto l’algoritmo. Quando le cose vanno bene o male, la responsabilità è mia, non dell’algoritmo“.
La Juve si è quasi ripagata Vlahovic con le cessioni, nel calcio servono i rapporti. In questo senso come è messa la Roma? Trova le porte aperte sul mercato? E’ più difficile alla Roma rispetto al Benfica?
“E’ diverso. All’esempio che hai fatto posso rispondere con esempi diversi. Quando sono arrivato qui Pau Lopez era in panchina, magari aveva un valore di mercato di 0. Ha giocato, ha recuperato poi si è infortunato. Io ho bussato alla porta del Marsiglia e 6 mesi dopo uno che faceva panchina a Mirante ha portato 12 milioni di euro. Under? Caso simile. Possiamo parlare di giocatori che alla Roma non giocavano e ora giocano. Il denaro viene dopo. Non capisco cosa intendi per rapporti. Io parlo con tutti i club, quelli che conosco e quelli che non conosco. Sono anche conosciuto per privilegiare il rapporto con i club rispetto a quello con gli agenti. E comunque la Roma è importante. Se qualcuno non apre la porta a Pinto di sicuro la apre alla Roma“.
Può garantire che Zaniolo sarà alla Roma il prossimo anno?
“Non posso io, come nessuno“.
Come mai non è arrivato un regista tra la sessione estiva e quella invernale? E’ un obiettivo?
“Se non sbaglio Mourinho aveva detto che riteneva il mercato non chiuso, ma che non si aspettava più nessuno. L’estate è lontana. Quando finisce il mercato per noi comincia un’altra stagione. Questo è il momento del campo, in cui dobbiamo concentrarci su cosa fare per migliorare. Abbiamo portato musicisti all’orchestra, ora dobbiamo migliorare l’intesa tra di loro per regalare ai tifosi la sinfonia che meritano. Nei prossimi mesi capiremo con Mourinho e la proprietà dove lavorare per fare la Roma più forte“.
Si aspettava un mercato di gennaio genericamente così ricco? Come se lo spiega in questo momento di crisi?
“Credo che è vero che ci siano state trattative con molto denaro, ma sono state circoscritte. Al di là del tema economico c’è sempre quello sportivo. I club quando hanno problemi devono reagire, e magari questo provoca i movimenti di denaro. Dopo il Covid aspettiamo che il mercato si rigeneri, si risollevi. Non posso dirti che questo o quel trasferimento mi abbia sorpreso, ci sono sempre sorprese. Sapevo che qualcosa si sarebbe mosso, ma nelle prossime finestre il mercato tornerà ad essere più simile a quello degli anni passati. Non credo però che tornerà mai uguale al passato, ora c’è molto più equilibrio nella gestione economica del calcio“.