De Rossi, il saluto degli ex compagni. Panucci: “Noi vecchi potevamo solo accompagnare un giocatore come lui, con quelle qualità umane, con la voglia e la sua romanità”. Candela: “Umile già da ragazzo”
Nel mondo del calcio e non, tutti si uniscono al coro di saluti ed elogi per Daniele De Rossi, stasera in campo per l’ultima volta con la maglia della Roma. Sky Sport ha raccolto le testimonianze di alcuni ex compagni del numero 16.
Vincent Candela: “Avevo un ristorante al centro di Roma eravamo più grandi di lui e facevamo un po’ più di casino e lui stava in un angoletto tranquillamente. Da lì ho visto subito che era uno semplice ed umile e che si sapeva integrare e divertire“.
Marco Cassetti: “L’anno con Ranieri in cui siamo stati ad un passo dal vincere lo scudetto, avevamo trovato una statuetta che avevamo preso a immagine e somiglianza di uno dello staff, di cui non riveliamo il nome, e la tenevamo con cura sopra il nostro posto. E da quando la tenevamo con cura lì abbiamo vinto tutte le partite e proprio la vigilia del match con la Sampdoria quella statuetta è sparita e ci siamo guardati e detti ‘era la statuetta…'”.
Christian Panucci: “A 18-19 anni sembrava come se ne avesse 40 ed è stato automatico che lui giocasse subito. Noi vecchi potevamo solo accompagnare un giocatore come lui, con quelle qualità umane, con la voglia e la sua romanità. Quello che ha fatto è stato straordinario”.
Simone Pepe:“Daniele è esploso con gli Allievi nazionali quando gli è stato cambiato ruolo. Faceva l’attaccante, giocava poco con noi. Un giorno mister Bencivenga ebbe l’intuizione di metterlo davanti la difesa e a 18 anni di distanza parliamo di un altro De Rossi”.