2 Feb 2019In Breaking News5 Minuti

Di Francesco in conferenza stampa: “Va ritrovata l’unità di intenti e nelle difficoltà non dobbiamo disunirsi”

Dopo la pesantissima sconfitta di Coppa Italia contro la Viola, la Roma si prepara per la delicata sfida di campionato contro il Milan, che si svolgerà domani alle 20.30 allo Stadio Olimpico di Roma. Alla vigilia del match torna a parlare anche il trainer giallorosso Eusebio Di Francesco, nella consueta conferenza stampa. Queste le parole del mister:

Come si riparte dopo la sconfitta?
“Mettendo in campo una prestazione di alto livello, non solo fisica, ma anche mentale, che è fondamentale”.

Il Milan sta facendo bene. Che avversario ci aspettiamo?

“Tre partite fa poteva stare in difficoltà come noi, in una settimana cambia tutto: giudizi e opinioni. Hanno fatto prestazioni ottime in coppa, non sarà una partita facile. E’ una squadra organizzata e stanno in un buon momento”.

Come sta De Rossi?

“Mi auguro che possa dare una prestazione dal punto di vista della presenza, di essere un po’ il mister nella partita. I veri dubbi sono realmente come starà in partita perché non ha mai giocato. E’ un punto interrogativo, ma si è allenato con costanza ed ha dato risposte positive. Riesce a fare tutto senza avere dolore. E’ una base importante da cui ripartire”.

 

E’ rimasto deluso dal nervosismo di Dzeko? Ci ha parlato?
“E’ stata la parte più brutta di una sconfitta dolorosa. Edin ha chiesto scusa pubblicamente a tutta la squadra, ha esperienza. Siamo uomini, ha avuto un atteggiamento sbagliato e non deve succedere. In una partita sei sotto, in dieci, l’intelligenza sta nel non prendere più gol. Abbiamo compromesso la gara anche per alcuni atteggiamenti. La fortuna è che dopo un fallimento ci si può rifare e far capire che è stato solamente un caso”.

 

La Roma è sembrata agonizzante. A che cosa bisogna aggrapparsi?
“Non è guarita, non malata. Le risposte precedenti erano di crescita, ma cadevamo nella continuità e nella gestione delle gare. Sì, è stata agonizzante, ma non si deve morire, ci si può salvare. C’è grande depressione, ma nella vita e nel calcio esiste, la forza sta nel ribaltarla. Noi ora dobbiamo solamente subire, essere incudine e poi rispondere essendo martello”.

C’è ancora uno spirito di squadra?
“Dobbiamo migliorare in tante cose ma c’è la forza da parte dei ragazzi di rifarsi. Faccio un ragionamento che faccio anche nella vita comune: un buon papà a volte non ha dato consigli giusti, ma in altri casi c’è riuscito. Va ritrovata l’unità di intenti e nelle difficoltà non dobbiamo disunirsi. Ci è successo a Bologna, a Plzen, a Bergamo e in Coppa. Ci siamo sempre ricaduti e questo deve farci riflette, non deve più accadere.”

A cosa è stata dovuta la performance di Firenze?
“La differenza tra me e voi è che devo trovare soluzioni più che colpe. Voi potere scrivere e giudicare, io devo trovare soluzioni. Bisogna essere ancora più uniti, più sinceri nella comunicazione generale. Ci deve essere lealtà tra le parti, qui è difficile ma nel mio spogliatoio conta. I principali responsabili siamo noi, dobbiamo essere noi a rimediare”.

 

Under come sta?
“Faccio una premessa, è uno degli argomenti meno importanti al giorno, non è ancora pronto, quando lo sarà sarò il primo ad essere felice. Mi arrivano lettere e suggerimenti su chi far giocare o meno… Non si capisce che abbiamo bisogno di tutti. Lei mi chiede di Under, ma il discorso che faccio sulle vostre simpatie è più generale”.

 

Lascerà quando i giocatori non saranno più dalla sua parte?
“E’ una domanda che mi avete fatto dopo Bologna, Plzen, adesso dopo questa. E’ un po’ scontato, siamo un ambiente pessimista, ma siamo noi a portarlo in questo senso. O parlare direttamente con i giocatori per capire se sono ancora dalla mia parte, altrimenti le chiacchiere lasciano il tempo che trovano. Ora contano i fatti. E dobbiamo farli noi, io in particolare, che sono il responsabile di questa squadra”.