MASSIMO PAPITTO – INSIDEROMA – 80 minuti di calcio combattuto, battagliato e dove il tatticismo di Mourinho fino a quel momento aveva avuto la meglio.
Il Napoli si era trovato a fronteggiare una partita diversa da tutte quelle che aveva giocato da due mesi a questa parte. Non si è giocato a viso aperto perchè la Roma aveva deciso di far punti limitando l’avversario.
Una scelta? Certo che si. Mourinho non è stato mai un giochista e mai lo sarà. La sua storia di 26 trofei vinti parla per lui. Quando vinceva di goleada lo faceva perchè aveva nelle sue fila i campioni. Quelli che a Roma, tolto Dybala, non ha. Forse solo Smalling si avvicina a quel target di fuoriclasse assoluti che lui ha sempre allenato in carriera. Lo stesso Smalling che ieri tentando quell’anticipo su Oshimen lo ha tradito nel finale di partita.
Prima però lo avevano già tradito Abraham e Zaniolo, le brutte copie al momento di quei potenziali fuoriclasse che speravamo potessero diventare.
I dettagli hanno fanno la differenza ma la stagione è ancora lunga.
La Roma è in linea con i suoi obiettivi stagionali. 22 punti con soli 13 gol fatti in campionato sono un lusso e visto il momento anche un dato su cui aggrapparsi.
Fare peggio sarà impossibile. Il Napoli ha meritato ma la Roma non è uscita dal campo senza onore. Non è stata dominata e può migliorarsi. Arriveranno tempi migliori ma l’unica cosa che non si avvererà mai con Mourinho sarà una Roma bella e giochista.
Mourinho ha vinto sempre di furbizia.
Lo ha fatto anche a Roma. Se avete la memoria corta lo ha fatto appena 5 mesi fa ed eravamo tutti in strada fottendocene del bel gioco.
Io sto con Mourinho. Non da ieri ma da un anno e mezzo. Forza Roma.