Paulo Dybala per una notte ha preso il posto di Francesco Totti nei cuori dei tifosi romanisti presenti all’Olimpico durante la strabiliante esibizione andata in scena in Roma-Fiorentina.
Il 21 è sembrato il 10. Lampi, colpi di genio, giocate, gol, accelerazioni, gestione della palla, leadership. Una doppietta che ne ha santificato (se ancora ce ne fosse bisogno) la centralità nei cuori dei tifosi, in una nottata difficilmente dimenticabile. Il primo gol, una prodezza al volo di sinistro, è stato un lampo prima del tramonto del primo tempo quando la partita si stava stancamente trascinando in una battaglia tattica che non sembrava trovare soluzioni. Il suo sinistro ha aperto il cielo, ha indirizzato la contesa in modo poco discutibile. Il raddoppio del secondo tempo in comodo tap-in l’ha chiusa poi definitivamente. Nel mezzo ci sono state tutte le cose già scritte, una presenza impressionante, un farsi trovare sempre pronto e utile in tutte le situazioni in campo che lo richiedevano. I leader d’altronde sono così. Trascinano. Dominano la scena, come faceva un altro fenomeno: Francesco Totti. Lui vinceva le partite da solo, proprio come Paulino Dybala suo degno erede. La maglia non sarà la 10, mai nessuno forse potrà avvicinarsi a quella, ma va benissimo anche la numero 21 se nella mente e nei cuori poi si rivedono quelle giocate che solo il più grande giocatore della storia della Roma riusciva a fare. Dybala forse non diventerà mai questo ma potrà essere uno dei più grandi. La strada è tracciata basterà soltanto lasciar fare al suo sinistro magico che non ha eguali in serie A.