El Aynaoui: “Mi impegnerò per far cambiare opinione a chi mi criticava”
Nella brutta serata di ieri contro l’Aston Villa, una delle note più positive è stata la prestazione di Neil El Aynaoui, elogiato anche dallo stesso Gian Piero Gasperini nel post partita. Le sue parole a laroma24.it.
Nasci in Francia, muovi i primi passi in Spagna, tuo papà marocchino era un giocatore di tennis. Quanto pensi abbia influito nella tua crescita questo melting pot di culture e lingue? Ti senti cittadino del mondo o c’è un posto che per te è casa?
“La considero una ricchezza. Fin da piccolo sono cresciuto con più lingue, questo mi permette di comunicare con persone che vengono da altri paesi e nazioni. Ho anche la fortuna di essere nato in una famiglia di sportivi, e questo fin da piccolo mi ha dato la consapevolezza di quanto sono fortunato.”
Da piccolo hai giocato a calcio, ma anche a tennis e basket. Hai mai pensato di giocare a tennis come tuo padre o hai scelto subito il calcio?
“A me è sempre piaciuto lo sport in generale, ma la passione viscerale è sempre stata per il calcio. E’ stata una cosa spontanea, nella mia famiglia nessuno aveva giocato a calcio a livello professionistico. Sono stato il primo. Però anche tennis e basket mi piacciono molto. Mi piacciono anche gli sport individuali, sono un vero appassionato.”
Nelle giovanili giocavi attaccante, quando è venuto l’arretramento a centrocampo? pensi che il trascorso in una posizione avanzata ti abbia agevolato sotto porta?
“Sì, da bambino ho giocato in una posizione più avanzata, e questo mi è tornato utile più avanti perché ho lavorato molto sulle mie capacità offensive. Il cambio ruolo è arrivato intorno ai 15 anni, ho avuto un allenatore che mi ha arretrato a centrocampo, mi sono subito sentito a mio agio. Ho capito che era quello il mio ruolo in campo perché avevo modo di toccare molto la palla. Ma è vero che i miei trascorsi da attaccante mi hanno aiutato ad essere efficace in tutte e due le aree di rigore.”
L’inizio della trattativa per portarti alla Roma è avvenuto in contemporanea alla trattativa per Rios. Alcuni tifosi avevano scritto dei commenti poco simpatici sulla tua pagina. Come hai vissuto quel periodo? Hai mai pensato che Roma non fosse la scelta giusta?
“No, non ho mai pensato che Roma fosse la scelta sbagliata. Quando un grande club ti cerca non puoi non essere soddisfatto. Ho ricevuto anche tanti messaggi positivi. Avevo disattivato i commenti su consiglio di mio padre. Mi sento solo di impegnarmi e lavorare forte ogni giorno per far cambiare opinione a chi mi ha criticato prima che arrivassi.”
Hai avuto al Lens anche il portiere Ryan. Ti ha detto qualcosa prima che arrivassi in giallorosso?
“Prima ancora di venire a conoscenza dell’interesse della Roma ho chiacchierato con lui della sua esperienza qui. Mi ha sempre parlato bene della città, del club e di tutto quello che rappresenta. Poi curiosamente si è concretizzato tutto.”
Due stagioni fa hai avuto Haise al Lens come allenatore. Alcuni dei suoi principi sono simili a quelli di Gasperini: hai ritrovato qualcosa di quell’esperienza con lui?
“Sì, indubbiamente. L’esperienza con Haise renderà più facile il mio adattamento, è il tipo di calcio che si adatta bene alle mie caratteristiche. E’ un calcio dinamico, fatto di corsa.”
Qual è la parola o il principio che hai sentito più spesso richiedere da Gasperini?
“Il mister vuole calciatori che in campo mettano il massimo dell’impegno, il cuore, la voglia, lo sforzo, che siano disposti a correre e a sudare la maglia.”
I tifosi della Roma ti stanno scoprendo in queste prime amichevoli. Cosa devono aspettarsi da te?
“Un po’ quello che ho appena detto. Sono un giocatore che in campo dà il massimo, che darà sempre tutto per questa maglia, che giocherà con il cuore qualunque cosa succeda.”
Ti reputerai soddisfatto alla fine della stagione se?
“A me piace concentrarmi a breve termine, giorno dopo giorno. Pensiamo alla partita di sabato. Credo che questo sia il modo migliore per migliorare. Poi l’obiettivo è sempre quello di finire il più in alto possibile, di vincere dei trofei. Ma l’unico modo per farlo è pensare giorno dopo giorno.”