L’esterno offensivo della Roma, Stephan El Shaarawy, è il protagonista del primo episodio di ‘Pitch Moments’, una serie di interviste curata da 90min.com. Fra i tanti temi toccati, c’è anche la doppia avventura in giallorosso: “Totti è l’unico che mi ha messo in soggezione, ma conoscendolo è molto umile e alla mano. Un simbolo, la leggenda, quando pensi a Roma pensi a Totti”. Poi l’esterno offensivo si sofferma anche sulla vittoria della Conference League a Tirana coi giallorossi: “Si era creata un’atmosfera talmente grande, anche con il Leicester in casa c’era un entusiasmo… Parlavo coi magazzinieri e ci chiedevamo come avremmo fatto a non vincere. Un’atmosfera mai creata a Roma, la consapevolezza di poter vincere. I tifosi l’hanno meritata, ci hanno sostenuto sempre, anche nei momenti non facili, era il giusto premio per loro e per noi. Una delle emozioni più belle di questa partita è stata il giorno dopo, vedere la gente impazzita al Colosseo è stato unico, surreale”.
Ha vissuto anche De Rossi e Pellegrini. Se dovesse definirli con un aggettivo? “Daniele è un leader, un condottiero, un gladiatore. Lui e Francesco sono due bandiere. Daniele è sempre stato un punto di riferimento, era uno che trascinava la squadra, diceva sempre le cose giuste, sapeva come caricarti. Francesco è un leader più silenzioso, che trascinava con le giocate. Per Lorenzo… è una sorta di predestinato. È tornato dal Sassuolo e gli hanno dato la fascia, non è una pressione facile da reggere dopo Francesco e Daniele. C’erano grandi aspettative, lui se n’è fatto carico, ha trovato equilibrio e costanza di rendimento. Penso si meriti tutto questo”.
Chiosa su Roma-Chelsea. “Dopo 39 secondi, è stato il gol più veloce in Champions della storia della Roma, un momento davvero bellissimo. Mio fratello arrivò allo stadio a 30 secondi dall’inizio, si è seduto e subito si è rialzato perché avevo segnato. Una serata splendida, indimenticabile”.