Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato al termine del Consiglio Federale dei temi trattati e delle decisioni prese:
“A seguito della decisione del DCPM firmato il nove marzo, abbiamo preso una decisione già comunicata alle autorità di governo, sia al presidente del Coni, aderendo a quello che è stato il percorso e l’idea della massima autorità sportiva di mettere insieme le esigenze di tutto lo sport italiano. Visto quanto disposto abbiamo sospeso due giornate di campionato, con ripresa – tenendo conto della sospensione delle nazionali – fino al 3 di aprile. Dopo questa decisione, adottata all’unanimità, il consiglio Federale ha adottato altre decisioni e proposte. Le conseguenze hanno impatto sulla competizione sportiva, sui valori economici. Noi abbiamo chiesto, qualche giorno fa, ottenendo grande disponibilità dal ministro Spadafora di essere inseriti in un decreto legge che sia approvato in tempi rapidi per potere spostare la parte contributiva-fiscale al 30 di giugno. ll tema legato alla competizione sportiva, quello più delicato, ha riguardato l’esigenza che possa essere recuperata la competizione sportiva. L’auspicio è, una volta terminata l’emergenza che ci sta colpendo, che si possa riprendere il campionato e sono state fissate alcune finestre per il recupero di queste giornate sempre seguendo il rispetto della competizione sportiva facendo ricorso allo slittamento del calendario. Abbiamo anche affrontato l’ipotesi secondo la quale il campionato potrebbe avere problemi di ripartenza: ci sono diverse ipotesi sul tavolo e nel prossimo consiglio federale adotterà un principio mai previsto nelle nostre norme, che si potrà ispirare alla non assegnazione, la consolidazione delle posizioni in classifica di quel momento, oppure una proposta che mi sono permesso di lanciare, l’introduzione dei playoff e dei playout, tenuto conto dell’esigenza di comunicare le squadre che hanno diritto a partecipare alle competizioni internazionali. È un consiglio federale che si è svolto con grande amarezza per quello che è stato deciso, pur doveroso, ma le decisioni sono andate nella direzione del rispetto di quanto emanato dalle nostre autorità”.