Francesco Totti, che questa sera sarà presente alla cerimonia di premiazione Globe Soccer Awards 2022 a Dubai, è tornato a parlare della Roma ospite dei microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole all’emittente satellitare:
Quanto fa male vedere un Mondiale senza Italia? “Vedere un Mondiale senza Italia è come andare a Roma e non vedere il Colosseo. È inusuale, per noi italiani è negativo. Ma purtroppo sono cose che capitano nel calcio, vanno prese nel verso giusto. Vedremo un Mondiale diverso”.
Chi vedi come favorita? “Diciamo che sono sempre le solite: Francia, Brasile, Argentina, Spagna, Germania, ma non una in particolare. Può succedere di tutto, giocando a novembre-dicembre è diverso perché non sai come arrivi diversamente”.
Ti sarebbe piaciuto disputare un Mondiale a metà stagione? “Non ci avevo mai pensato, però adesso tornando indietro perché no? Non lo avrei fatto neanche io perché non ci saremmo qualificati”.
Chi potrà vincere il campionato di A?
“È sempre bello il campionato italiano. C’è una squadra che sta andando oltre le aspettative e che sta facendo grandi cose, cioè il Napoli. Se dovesse continuare così le possibilità di recuperare per le altre squadre sarebbero minime. Ma Milan, Inter e Juventus non mollano mai, fino alla fine sarà un campionato bello e combattuto”.
Sarà bello vedere come tornano le squadre dopo la sosta… “È sempre un’incognita, è un campionato anomalo. Vediamo come tornano i giocatori dopo il Mondiale, se il Napoli ha questa continuità sarà difficile fermarlo”.
E la Roma? “Spero che possa risalire e ritornare ai vertici dove l’abbiamo sempre lasciata, sperando che l’obiettivo principale quest’anno sarà arrivare tra le prime 4, ritornare in Champions League perché è quello il palcoscenico che merita”.
Che impressione hai di Haaland? “Più che impressione è impressionante. Non sembra così giovane, è esperto a livello internazionale e non è facile. Sta facendo cose impressionanti col Manchester City, anche se avendo una squadra dietro che ti supporta nel migliore dei modi per lui come giocatore è più semplice ma non è neanche così semplice realizzare tutto quello che ti mettono a disposizione e lo sta facendo. Se dovesse continuare così, non c’è Messi né Ronaldo. I numeri sono oltre”.