Ginulfi: “Pau Lopez ed i rigori? Sono un terno a lotto, sempre difficili. Ripresa? Per me è da rimandare tutto a settembre”
Alberto Ginulfi, ex portiere della Roma dal 1962 al 1975, ha parlato ai microfoni di Centro Suono Sport del suo passato e di Pau Lopez:
Lei è passato alla storia come primo giocatore sostituito nella storia della Roma…
“Giocavamo a Ferrara, era l’8 gennaio 1967 e ricordo un gran freddo. Eravamo sotto 1-0 e finì così”.
Cosa ricorda del rigore parato a Pelé?
“Tutti mi ricordano per il rigore parato a Pelé, ma ho fatto anche meglio, tipo in semifinale di Coppa delle Coppe, poi fa piacere parare un rigore a Pelé”.
Pau Lopez ha ammesso che i rigori non sono il suo forte: che consiglio vuole dargli?
“Oggi come oggi è difficile, è un terno al lotto. Posso dire che Handanovic è molto forte, indovina spesso l’angolo. I rigori da parare sono difficili comunque”.
Tancredi ha rivelato, però, di studiare gli avversari…
“Io penso che anche Pau Lopez studi gli avversari, però è sempre una questione di fortuna, non è facile”.
Il portiere può essere intimorito dall’avversario?
“Io ricordo che Gigi Riva tirava fortissimo, una volta prese la traversa contro di noi e la palla arrivò a centrocampo (ride, ndr). Il rigore è sempre difficile, se lo pari sei bravo ma pararlo è sempre difficile”.
Lo hanno definito “portiere moderno per eccellenza”…
“Ero discreto con i piedi, allora servivano poco ma oggi servono eccome, serve tecnica”.
Che ricordi ha di Roma-Blackpool, finale della Coppa Anglo-Italiana?
“Lo stadio era sempre pieno, erano altri tempi ma non era mai vuoto. Eravamo una discreta squadra e abbiamo vinto tranquillamente, fu anche una piccola soddisfazione perché quella coppa era sempre predominio degli inglesi, si faceva a fine stagione. Arrivare primi non è mai facile”.
In Coppa delle Coppe la Roma fu fermata da una monetina…
“Rimane una grande amarezza, la seconda partita terminò 2-2, pensavamo di aver passato il turno. La Roma ha fatto sempre storia purtroppo, all’epoca non c’era la regola dei gol in trasferta, purtroppo prima non valeva”.
Con la Roma ha vinto due Coppe Italia però…
“L’altra volta ho visto un filmato sulle vittorie della Coppa Italia, è stato un bel filmato”.
Come sta vivendo l’emergenza?
“Sto vedendo tante repliche di sport, dal calcio agli altri. È un periodo di magra”.
Le manca il calcio? Riprenderebbe il campionato?
“Sì, vedo che tutti vogliono iniziare ma si sta facendo una grande confusione. Per me ormai è da rimandare tutto a settembre, non si possono giocare 3 partite a settimana, non si capisce niente”.
La deadline per chiudere la stagione è il 2 agosto…
“Non è calcio giocare ogni 3 giorni, in notturna e senza pubblico. Io direi di ricominciare a settembre e seguire l’esempio della Francia, l’Inghilterra è messa male e non so se riprenderà”.
Abita ancora all’Appio Claudio?
“Sto in campagna”.
Qual è stato l’attaccante più forte che ha affrontato?
“Gigi Riva, era troppo forte, una persona eccezionale e un grande uomo. Paragonabile a Giacomo Losi per attaccamento alla squadra”.
Chi erano i più romanisti in squadra?
“C’erano Leonardi, Menichelli, De Sisti, eravamo romani e romanisti. Era tutto molto bello, ora ci sono tanti stranieri, forse manderei avanti il settore giovanile, ci punterei”.