Grinta, cuore e determinazione. La Roma è in semifinale di Europa League
INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO – Era il 10 aprile 2018 quando la Roma raggiunse le semifinali di Champions League dopo il 3-0 casalingo contro il Barcellona.
Tre anni dopo i giallorossi hanno raggiunto una nuova semifinale, questa volta di Europa League. Ai ragazzi di Fonseca è bastato un pareggio per 1-1 all’Olimpico per strappare il passaggio del turno e garantirsi una nuova esperienza europea.
Due semifinali in tre anni, un bottino importante per la Roma che sotto la guida di Dan e Ryan Friedkin vuole rilanciarsi nel panorama calcistico italiano e mondiale. Un rilancio che potrebbe arrivare già al termine di questa stagione, con una finale in ballo e la voglia di non mancare l’appuntamento. Certo, in semifinale si giocherà contro il Manchester United, squadra che ha già vinto l’Europa League nel 2017. Ma la Roma non vuole partire da sconfitta, giocando a viso aperto contro i Red Devils e provando a tornare in finale di Europa League dopo 30 anni dall’ultima apparizione contro l’Inter (che vinse il torneo) quando la competizione era nota come Coppa Uefa.
Ma adesso è il momento di festeggiare, godersi il momento e prendere consapevolezza di essere tra le quattro squadre migliori della competizione.
POCHE EMOZIONI – Dopo la vittoria alla Johan Cruijff Arena, la Roma ieri sera ha ospitato l’Ajax per il match di ritorno dei quarti di finale.
In avvio di partita la Roma ha provato subito a mettere pressione agli avversari; sfiorando la rete con Pellegrini abile a rientrane sul mancino ma meno bravo nel tiro, debole e facile preda dell’ex Stekelenburg. La rete arriva all’ottavo minuto con Veretout, che riceve in area dopo un ottimo taglio ed insacca, ma il francese era partito in fuorigioco ed il vantaggio è stato giustamente annullato.
Dopo lo spavento si vede l’Ajax, con Tadic che sfrutta un disimpegno corto di Pau Lopez e si invola verso l’aria di rigore giallorossa; passaggio per Klaassen e conclusione a botta sicura che viene respinta dall’intervento di Diawara.
I restanti minuti di gioco trascorrono senza altre emozioni, con le squadre che rientrano negli spogliatoi sullo 0-0.
CALAFIORI-DZEKO E LA ROMA ESULTA – Nella ripresa l’Ajax rientra in campo con l’attaccante Brobbey al posto di Antony, ed il giocatore olandese impiega solo tre minuti per lasciare la firma sul match. E’ infatti sua la rete che sblocca la gara, con un tocco di destro ad anticipare l’uscita di Pau Lopez. Un gol che riaccende le speranze degli olandesi, abili a bucare centralemente la retroguardia giallorossa e pronti a ripetersi.
Ed infatti al 54′ arrivva il raddoppio dei lancieri, ad opera di Tadic. Il numero 10 dell’Ajax, che ha sbagliato un rigore all’andata, ribadisce in rete con un destro piazzato dopo la respinta di Pau Lopez sul tiro di Alvarez. Olandesi in festa e giallorossi che si raccolgono intorno all’arbitro Taylor per protestare circa un mancato fallo al limite dell’area ai danni della Roma. Il direttore di gara, richiamato al VAR, esamina l’azione ed annulla la rete, concedendo il fallo alla Roma per l’intervento di Tagliafico su Mkhitaryan.
Gli animi si accendono ed i giallorossi colpiscono duro per tenere a distanza gli avversari, che ora provano in tutti i modi a segnare il gol che gli darebbe la semifinale. Vengono ammoniti per fallo Veretout e per proteste Mancini (diffidato, salterà il match d’andata contro il Manchester United), mentre i lancieri continuano il forcing verso l’area giallorossa.
Ma i tentativi di Tadic e compagni gli si rivoltano contro al 72′ quando Calafiori parte in contropiede ed arriva in area avversaria. Il giovane terzino della Roma sfrutta lo svicolone di un avversario per guardare la posizione di Dzeko e lo serve, Gravenberch prova ad intervenire per spazzare ma devia solamente il pallone che arriva ugualmente sui piedi del bomber di Sarajevo: piattone destro sul primo palo e rete del pareggio.
Lo Stadio Olimpico esplode di gioia, riempito dalle urla di felicità dei pochi presenti. Ma i giocatori avranno sicuramente sentito anche l’eco delle voci dei tifosi, sintonizzati da casa sulla partita ma sempre vicini alla loro squadra del cuore. Un grande cuore dimostrato anche dai giallorossi, che fino al termine della gara contengono gli avversari dando fondo alle ultime energie rimaste.
Energie che, dopo il fischio finale di Taylor al 95′, si trasformano in abbracci e sorrisi.
La Roma è in semifinale. La Roma c’è e non molla la presa su questa competizione. C’è Fonseca, che in Europa sta dimostrando di avere un feeling partcolare. C’è il record di sei vittorie consecutive in ambito eurpeo, superando il precedente record di cinque successi registratosi tra il 1990 ed il 1991. C’è Dzeko, che segna, sorride e abbraccia il suo mister. C’è la felicità dei giocatori che a fine partita festeggiano nello spogliatoio per il traguardo raggiunto.
Ma c’è ancora un tassello che manca tra la Roma e la finale. C’è il Manchester United da affrontare, un avversario ostico che risveglia nella mente dei giallorossi risultati negativi ed umilianti. Ma c’è la speranza, la voglia e la determinazione. Ci sono due partite da disputare, 180′ da giocare.
C’è l’Europa League in palio.