4 Giu 2019In Breaking News23 Minuti

Guida alle innovazioni regolamentari: dai tocchi di mano ai cartellini per i dirigenti

LUCAMARELLI.IT – In tante occasioni avrete ascoltato informazioni in merito a novelle regolamentari che saranno in vigore dalla prossima stagione. Spesso se ne è parlato come se il calcio dovesse essere rivoluzionato. In realtà nulla di tutto ciò: semplicemente l’IFAB, nella riunione tenutasi in Scozia il 2 marzo scorso, ha introdotto alcune modifiche al regolamento, attualizzandolo e, soprattutto, portando chiarimenti alla questione più dibattuta degli ultimi anni, cioè i tocchi di mano. (…)

Rimessa da parte dell’arbitro (Regole 8 e 9)

Il motivo per cui questa norma è stata modificata va ricercata nella volontà dell’IFAB di eliminare del tutto una cattiva abitudine dei calciatori. Capitava spesso, infatti, che una squadra calciasse volontariamente il pallone oltre le linee perimetrali al fine di far soccorrere un giocatore. Nell’atto di restituzione del pallone la squadra che usufruiva della rimessa in gioco calciava il pallone decine di metri indietro, di fatto perdendo tempo e ritardando non di poco l’azione d’attacco degli avversari. (…)

 

Calci di punizione (Regola 13)/Calci di punizione in area di rigore e calci di rinvio (Regole 13 e 16)

Fino allo scorso 31 maggio il pallone non era considerato in gioco, su un calcio di punizione assegnato in area di rigore, fino al momento in cui lo stesso non avesse oltrepassato una delle linee perimetrali dell’area stessa.
Dall’1 giugno tale norma non esiste più: il pallone potrà essere toccato dai giocatori (un qualsiasi calciatore, attaccante o difendente, ad eccezione del battitore) non appena verrà calciato e si muova. Tale regola ricalca perfettamente un’altra innovazione, relativa al calcio di rinvio. Anche in occasione del calcio di rinvio, infatti, il pallone non sarà in gioco appena uscito dall’area ma nel momento stesso in cui il  (od altro giocatore difendente) calcia il pallone. (…)

 

Festeggiamenti in occasione di una rete (Regola 12)

Non lo nego: attendo ogni anno la notizia che l’IFAB elimini la sanzione dell’ammonizione per chi festeggia sfilandosi la maglietta. E’ una regola che trovo completamente senza senso, soprattutto perché vedere il torso nudo di un calciatore non mi pare particolarmente riprovevole, soprattutto in un’epoca nella quale social e web mostrano ben di più, tra decollete ombelicali e discutibili prominenze addominali. Al contrario l’IFAB ha voluto ulteriormente stringere le maglie per questa fattispecie, sottolineando che un’ammonizione comminata per tale gesto non verrà revocata nemmeno nel caso in cui la rete festeggiata dovesse essere annullata, per un qualsiasi motivo (perciò anche dopo una review con l’utilizzo del VAR). (…)

Calcio d’inizio (Regola 8)

Si torna all’antico: negli ultimi 15 anni circa il sorteggio di inizio gara prevedeva che il capitano che lo avesse vinto avrebbe potuto scegliere esclusivamente la metà campo da occupare nel primo tempo. Chi perdeva il sorteggio, al contrario, avrebbe battuto il calcio d’inizio. (…) Dallo scorso 1 giugno si è tornati all’antico: il capitano che vincerà il sorteggio non potrà solo scegliere il campo ma, in alternativa, potrà optare per avere il primo possesso della partita. Il motivo di tale retromarcia viene spiegato dall’IFAB in conseguenza dell’aumentata dinamicità del gioco e, soprattutto, in considerazione del fatto che una rete può (ipoteticamente) essere realizzata direttamente col calcio d’inizio. Spiegazione debole, per la verità. Semplicemente si è tornati indietro perché ha poco senso un sorteggio effettuato sperando di perderlo per avere il primo possesso del pallone…

Interruzioni per questioni di sicurezza (Regola 7)

Si tratta dei timeout “tecnici” a metà delle due frazioni di gioco per consentire ai calciatori di dissetarsi e di rinfrescarsi, in particolare per evitare rischi in caso di gare disputate in condizioni di grande caldo ed umidità: Tali interruzioni varieranno tra i 90 ed i 180 secondi, a seconda che servano per dissetarsi oppure per la reidratazione (in condizioni, cioè, di caldo ed umidità eccezionali).
Difficile distinguere le due fattispecie, gli arbitri opteranno quasi sempre per le pause più lunghe dato che perdere un minuto e mezzo o tre minuti non cambia sostanzialmente nulla. Ovviamente il periodo di interruzione verrà integralmente recuperato alla fine delle due frazioni di gioco. (…)

Calcio di rigore (Regola 14)

Fino al 31 maggio il calciatore infortunato in seguito all’azione irregolare che ha portato alla sanzione tecnica doveva uscire dal terreno di gioco e, pertanto, non aveva la possibilità di calciare egli stesso il calcio di rigore.
L’IFAB ha deciso di modificare questa disposizione prevedendo la possibilità che il calciatore possa essere soccorso (velocemente), rimanere sul terreno di gioco ed occuparsi del tentativo di trasformazione del calcio di rigore.
In tal modo si è posto rimedio ad una procedura che, effettivamente, lasciava spazio a parecchie perplessità: per quale motivo un calciatore che ha subito un intervento irregolare non può battere un calcio di rigore per le conseguenze di un eventuale colpo subito da un avversario? Naturalmente non si dovrà attendere per minuti interi, il calciatore soccorso dovrà essere pronto all’esecuzione del rigore in un tempo non eccessivamente lungo. (…)

Novità importanti anche per i portieri:

– prima dell’esecuzione del calcio di rigore il  non potrà più toccare la rete, i pali o la traversa poiché tali elementi non devono muoversi al momento della battuta. Norma, in tutta franchezza, senza alcun senso: un palo od una traversa o la rete toccata dal  cessano di muoversi (impercettibilmente) nel giro di pochi secondi. E che accade nel caso in cui il rigore debba essere battuto in una partita “ventosa”? Si aspetta che il vento scompaia? Rischiamo di vedere rigori calciati dopo 5 ore a Cagliari… Battute a parte, l’IFAB poteva evitarsi questa sciocchezza.
– il , al momento della battuta del calcio di rigore, dovrà avere almeno una parte di un piede sulla linea di porta, non potendo stare oltre la linea e verso il dischetto del rigore. Tale innovazione punta a non penalizzare troppo il  che, teoricamente (molto teoricamente, per la verità) non poteva muoversi fino alla battuta. In tal modo si lascia più libertà ai portieri ma anche la responsabilità di controllare il proprio movimento: nel caso, infatti, in cui il  non abbia almeno un piede sulla linea di porta (o sulla sua proiezione verticale) il rigore dovrà essere nuovamente calciato (ovviamente solo nel caso in cui sia stato sbagliato). Piedi entrambi oltre la linea di porta, ripetizione automatica. Il motivo per cui viene ora concesso ai portieri di muoversi è di parificarli agli attaccanti che, nella rincorsa, sono da anni autorizzati a compiere una finta (a patto che la stessa venga effettuata senza interrompere completamente la rincorsa). Una precisazione importantissima: l’eventuale infrazione del  potrà e dovrà essere rilevata dal VAR. Attenzione perché esistono le riprese della telecamera della Goal Line Technology (perfettamente allineata con la linea di porta) con le quali sarà facilissimo per un VAR individuare un  con entrambi i piedi oltre la linea di porta.
Facile ipotizzare, perlomeno nelle prime giornate, un gran numero di calci di rigore ripetute su segnalazione dei VAR. Trattandosi di semplice rilevazione sulla posizione dei piedi, peraltro, non sarà necessaria una valutazione dell’arbitro ma una semplice segnalazione del VAR (perciò: niente “on field review“). (…)

Equipaggiamento dei calciatori (Regola 4)

Considerando l’importanza del marketing (non che fino ad oggi l’IFAB non ne abbia tenuto conto…) dalla prossima stagione verrà consentito di indossare sottomaglie o scaldamuscoli in tinta non con il colore principale della divisa ma con il colore principale di pantaloncini e maniche. Non voglio essere preveggente ma questa norma non durerà più di un paio di stagioni: immagino (per esempio) la  che avrà giocatori con sottomaglie bianche o nere a seconda del gusto dei calciatori, oppure il Verona con accessori gialli o blu. Insomma, è una novità che rischia di creare un caos cromatico colossale, soprattutto se il colore scelto dovesse essere simile a quello degli avversari.

Calcio di punizione e sanzioni disciplinari (Regola 12)

Ancora modifiche alla Regola 12 e che introducono un concetto interessante ma che potrà difficilmente essere utilizzato.
In sostanza la squadra che usufruisce di un calcio di punizione a favore potrà rimettere velocemente il pallone in gioco senza attendere che l’arbitro provveda a sanzionare disciplinarmente il calciatore resosi colpevole dell’infrazione passibile di ammonizione od anche di espulsione. La sanzione disciplinare, ovviamente, non verrà declassificata a semplice sanzione tecnica ma verrà comminata successivamente, alla prima interruzione del gioco. Tale procedura NON potrà essere seguita nel caso in cui la procedura di sanzione disciplinare sia già iniziata. Non è chiarissimo questo passaggio perché non è statuito in alcuna parte del regolamento il momento in cui debba considerarsi iniziata la procedura per l’esibizione della sanzione: stiamo parlando del momento in cui l’arbitro estrae il cartellino dal taschino oppure del momento in cui l’arbitro stesso ha già sollevato il cartellino nei confronti del calciatore colpevole? Può apparire come la famosa diatriba relativa al sesso degli angeli ma sarà molto importante che gli Organi Tecnici, sia italiani che internazionali, chiariscano quanto prima il momento che deve essere tenuto presente per valutare se l’azione disciplinare sia iniziata o meno. Peraltro si tratta di una novella regolamentare di peso discutibile: può sembrare di primaria importanza ma, in realtà, le fattispecie concrete saranno pochissime. Nel mondiale Under 20, competizione nella quale sono già operative le nuove regole, ciò è accaduto solo una volta e si è creata una gran confusione, dato che la squadra beneficiaria del calcio di punizione ha rimesso il pallone in gioco mentre l’arbitro si avvicinava al giocatore colpevole col cartellino in mano. Non una bella scena vedere l’arbitro correre col cartellino in mano…

Sostituzioni (Regola 3)

Questa, al contrario di alcune novità precedenti, è una nuova impostazione che permetterà di perdere molto ma molto meno tempo per talune sostituzioni. E’ una norma che sfavorisce chiaramente le squadre più modeste che, per mantenere un risultato positivo, spesso utilizzavano questo “trucchetto” per perdere interi minuti per una singola sostituzione. Spesso, infatti, i trenta secondi di recupero aggiuntivo erano di molto inferiori al tempo realmente perso, soprattutto nei casi (per nulla rari) di sostituzione (casuale…) del giocatore più lontano dal centrocampo. Dalla prossima stagione le sostituzioni non dovranno compiersi obbligatoriamente a centrocampo. Il calciatore sostituito, infatti, dovrà uscire dalla linea perimetrale più vicina. Se un calciatore, nonostante questa novità, dovesse dirigersi verso il centrocampo attraversando il terreno, dovrà essere automaticamente ammonito per comportamento antisportivo. Norma che si attendeva ormai da parecchi anni e che velocizzerà non poco la procedura delle sostituzioni. Rimane da capire se i trenta secondi di recupero rimarranno oppure se, alla prova dei fatti, tale tempo possa ritenersi ormai superato (potrebbe essere accorciato). Anche questo è compito degli Organi Tecnici che, in Italia, dovranno coordinarsi col Settore Tecnico (che, finalmente, potrà rendersi utile).

Dirigenti delle squadre (Regole 5 e 12)

Altra novità epocale: fino alla scorsa stagione i dirigenti (comprendendo nella dizione qualunque tesserato in panchina diverso dai calciatori di riserva o sostituiti) potevano essere solo allontanati (oppure richiamati). Spesso, pertanto, si è assistito a decisioni molto differenti da stadio a stadio: allenatori molto fuori dalle righe per novanta minuti tollerati, allenatori solitamente tranquilli allontanati dal terreno di gioco alla prima rimostranza. La novità è interessante perché consentirà agli arbitri una migliore amministrazione delle panchine con un provvedimento disciplinare che garantirà con chiarezza a tutti (dirigenti, pubblico, giocatori stessi) di non essere colti di sorpresa da un allontanamento. Naturalmente vale per i dirigenti lo stesso concetto valido per i giocatori: una protesta fuori dalle righe potrà essere meritevole di , una protesta eccessiva potrà essere punita con un . In ogni caso questa novità sarà molto utile più sui campi di periferia che nelle massime competizioni. Sui campi periferici operano spesso ragazzi molto giovani che stanno approcciando per la prima volta con questa difficile (ma affascinante) attività e spesso devono “fare i conti” con dirigenti di complessa gestione disciplinare. I giovani ragazzi, oltre a non avere ancora esperienza specifica, non di rado sopportano eccessivamente le urla delle panchine perché non ancora in possesso di quella personalità fondamentale per avvicinarle ed allontanare con gesti e parole una persona solitamente molto più grande di lui/lei. I cartellini per i dirigenti saranno un validissimo aiuto: dalla prossima stagione tutti sapranno che dovranno lasciare il campo una volta ricevuto il , vuoi per allontanamento diretto, vuoi per doppia ammonizione. Nel caso in cui l’arbitro dovesse percepire una protesta eccessiva della panchina senza essere in grado di individuare con esattezza la persona autrice del gesto, viene introdotto un concetto di “responsabilità”: ad essere punito sarà il dirigente più anziano presente nell’area tecnica, essendo la persona responsabile di tutta la panchina. In realtà questa soluzione è interessante eticamente ma pone un problema: l’arbitro dovrà memorizzare nome e volto del dirigente più anziano per episodi di questo genere? Non era più facile individuare come responsabile oggettivo l’allenatore, a prescindere dall’età dello stesso?Interessante capire un altro principio: se l’arbitro non fosse in grado di individuare l’autore della protesta e quest’ultimo si autoaccusasse, l’arbitro dovrà ammonire il dirigente che ha “confessato” la colpa? In linea di principio tendo ad escluderlo: sarebbe facilissimo vedere dirigenti che non hanno fatto nulla farsi avanti per essere sanzionati e, in tal modo, evitare cartellini all’allenatore.

Fallo di mano (Regola 12)

Arriviamo, dunque, al vero casus belli degli ultimi anni, fonte inesauribile di polemiche.
Una premessa: ho sperato fino all’ultimo che la dizione utilizzata fosse modificata in “tocchi di mano”, dato che non tutti i tocchi sono punibili e, pertanto, non tutti i tocchi sono falli. Purtroppo l’IFAB non ha modificato la dizione, a mio parere lasciando nel limbo una differenza fondamentale. (…)

Affrontiamo queste famose modifiche.
Ascoltando taluni commentatori e presunti esperti della materia, sembra quasi che nella prossima stagione ci saranno rivoluzioni epocali. C’è chi dice che tutti i tocchi di mano saranno puniti col rigore, chi sostiene che verranno punite solo le braccia oltre la linea della spalla, chi è sicuro che ci saranno decine di rigori in più. Ebbene, nulla di tutto ciò. In realtà qualcosa cambierà ma quasi nulla nel concreto: le polemiche continueranno ad esserci, le interpretazioni soggettive continueranno ad esistere, gli episodi dubbi non saranno un ricordo del passato. Il concetto con cui più spesso si litiga concettualmente è la volontarietà.
Spesso abbiamo ascoltato taluni affermare che la volontarietà scomparirà del tutto, lasciando spazio all’automatismo “braccio= rigore”.
Non è così. La volontarietà NON scompare ma diventa solo una fattispecie specifica di infrazione punibile con un calcio di punizione diretto o di rigore. Fino allo scorso 31 maggio, invece, la volontarietà rappresentava il presupposto fondamentale della punibilità: senza volontarietà del gesto non doveva essere assegnato il rigore.
Rectius: non avrebbe dovuto essere assegnato perché, di fatto, il concetto di volontarietà è stato superato da un decennio abbondante dalla colposità del gesto, principio che punisce il rischio che si assume un difendente nel frapporsi alla traiettoria del pallone con le braccia in posizione non consona, non aderente al corpo, ecc.
Insomma, l’IFAB non ha rivoluzionato nulla, semplicemente ha recepito nel Regolamento ciò che veniva già applicato da anni sul terreno di gioco, eliminando una normazione superata abbondantemente dai fatti.