Il Ct dell’Italia Spalletti su De Rossi: “Vederlo in panchina alla Roma è una bella sensazione”
Luciano Spalletti traccia un profilo di De Rossi alla Gazzetta dello Sport:
Spalletti, che sensazione le dà vedere De Rossi sulla panchina della Roma?
“Una bella sensazione: sono felice, sorrido. Io abbraccio sempre i miei giocatori, sono loro vicino quando affrontano nuove esperienze. Lo faccio anche con quelli che poi l’abbraccio non me lo restituiscono, ma non è certo il caso di Daniele: lui mi ha sempre dato indietro tutto”.
Lo ha trovato alla Roma quando era ancora un ragazzo.
“Era straordinario, perché aveva il senso della squadra. Nutriva sentimenti forti nei confronti dei compagni, si batteva per loro. Non ricordo una sola partita, o un solo momento di una partita, in cui sia venuto meno da questo punto di vista. Un campione generoso, sensibile: a volte perdeva di vista se stesso, mai la Roma”.
Da calciatore sapeva anche essere duro, in campo.
“Mi sono sentito felice tutte le volte che ho allenato uno come lui. A volte non c’era bisogno che emergesse con la sua personalità, faceva benissimo il regista e puliva qualsiasi pallone senza mettere in campo il carattere perché non serviva. Ma nel momento decisivo entrava con una scivolata e portava via tutto. Certo che ora un vantaggio l’avrà”.
Quale vantaggio?
“Non potrà più entrare in scivolata, così si risparmierà quelle tre o quattro giornate di squalifica che prendeva ogni anno”.
Come deve vivere De Rossi questa nuova avventura?
“Con grande gioia. Gli è capitato il bivio decisivo, qui si stabilisce se raddoppierà la sua splendida carriera nel calcio: l’ha avuta da giocatore, può viverla da allenatore. Sono sicuro che sarà felicissimo. Sa come lo immagino stasera, prima di addormentarsi?”.
Come lo immagina?
“Come i bambini che saltano sul letto in pigiama, senza riuscire a fermarsi, entusiasti perché hanno appena ricevuto la cosa che desiderano di più al mondo”.
Ma allenare la Roma lo metterà davanti a tante difficoltà.
“Dovrà guardarsi soprattutto da gli spaventatori professionisti: non dovrà avere paura di loro”.
E chi sono, gli spaventatori professionisti?
“Quelli che gli ricorderanno ogni cinque minuti che rischia tanto, che non ha esperienza, che sarebbe stato meglio se fosse arrivato alla Roma più tardi”.
A proposito: lei, Spalletti, ha cominciato ad allenare gli allievi. Non sarebbe stato più utile anche a lui un percorso simile?
“Non scherziamo. Se a me avessero detto “vuoi la Roma o preferisci partire dagli allievi?”, avrei risposto: comincia tu dagli allievi, io prendo la Roma”.
De Rossi ha già vissuto un’esperienza in panchina, alla Spal, e non è stata felice.
“Ma quello che gli è successo è un grande aiuto. Quando questi campioni cominciano ad allenare, pensano che il livello dei calciatori che hanno in mano sia lo stesso che avevano loro e rischia no di perdere i riferimenti. Ora sa meglio cosa significa”.
L’ha sentito in queste ore?
“Eh, lui ha sempre whatsapp aperto: abbiamo una relazione come dire? – whatsappiana”.
Se si consulta spesso con lei, significa che dobbiamo aspettarci una Roma spallettiana?
“Non so quale Roma vedremo, di sicuro ha una buona squadra. E io lo seguirò con attenzione, perché ha diversi giocatori che mi interessano per la Nazionale. Quando riprenderemo il giro dei ritiri, uno dei primi che visiteremo sarà proprio quello giallorosso. Mi dispiacerà non trovare Mourinho, ma sarò felice di vedere lui. Conosco bene i cavalli che ha dentro Daniele, l’augurio è che possano dare ulteriore energia al motore della nostra A”.
Non deve temere nemmeno l’ambiente di Roma?
“Ma lui lo conosce alla perfezione, spesso con Francesco si è preso belle responsabilità in situazioni complicate. La piazza lo amerà, come ha amato Mou. E Daniele potrà davvero provare a coronare un sogno: la sua Roma tutta la vita da calciatore, la sua Roma tutta la vita da allenatore”.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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