INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI – Estate 2001: la Roma giallorossa, quindi praticamente tutta la Capitale, è ancora ebbra di gioia per la conquista del tricolore. Dopo tanti anni di sofferenze, il calciomercato passa praticamente (e ovviamente) in secondo piano perché “i Campioni d’Italia siamo noi”.
Eppure, Franco Sensi continua a spendere e, dopo aver già portato a casa quello che viene annunciato come il talento migliore del calcio italiano negli anni a venire, ovvero Antonio Cassano da Bari Vecchia, decide, in accordo con mister Capello, di puntellare ulteriormente la rosa.
E’ in questo contesto che a Roma dall’Atalanta giunge il difensore Sebastiano Siviglia.
Nato a Palizzi nel 1973, Siviglia sembra poter ricalcare la figura di quell’Amedeo Mangone arrivato nella Capitale da Bologna soltanto un paio di anni prima: giocatore esperto ma non troppo ‘vecchio’, ottima conoscenza del campionato e del calcio italiano, praticamente un ‘usato sicuro’ da piazzare alle spalle degli inamovibili titolari Samuel, Zago e Zebina (o Aldair).
Il calciatore inizia la propria avventura romanista tra molte promesse e, giustamente, anche tanto entusiasmo.
Rimarranno entrambi un fuoco di paglia.
Siviglia debutta con la maglia giallorossa in gare ufficiali il 26 agosto del 2001, nella prima giornata di campionato in casa di una sua ex squadra: il Verona. Sono ventisei i minuti che Capello gli concede al posto di Zago.
Per oltre un mese, poi, del difensore si perdono le tracce.
A cavallo tra il 13 ed il 21 ottobre, però, Siviglia torna in campo e disputa le partite contro Perugia (al Curi) e Lecce (all’Olimpico) da titolare, restando in campo per novanta minuti sul terreno di gioco.
Altri novanta minuti nel soffertissimo 1-0 in casa contro il Venezia (gol decisivo al 90′ di Fuser, con notevole deviazione della retroguardia avversaria) del dicembre del 2001 e Siviglia sparisce dai radar.
Tornerà in campo in Seria A con la maglia della Roma per tre minuti solo ad aprile, quando entrerà unicamente per concedere la standing ovation ad Aldair (in quel momento deciso a lasciare il calcio ma convinto poi da Capello a proseguire per un altro anno in giallorosso).
Le presenze in Champions con l’Anderlecht ed in Coppa Italia contro il Piacenza (sempre ad inizio anno) servono solo per le statistiche.