24 Mar 2019In Breaking News6 Minuti

InsideRoma Daily News | Baldissoni alla Raggi: “Lo stadio si farà” – Pallotta contatta Campos per il ruolo di DS. Ma il dirigente vuole carta bianca – Ferrero: “Pronto a prendere la Roma quando Pallotta andrà in pensione. Diamo ai lupacchiotti ciò che mer

NOTIZIE DEL GIORNO | 24 marzo 2019

QUI ROMA

– IL TEMPO – MAGLIARO – “Per noi non è un’aspettativa ma è un diritto veder realizzato lo Stadio nei tempi più rapidi possibili visto che la Conferenza dei servizi l’ha ormai approvato da 15 mesi. Dal punto di vista giuridico non c’è alcun motivo per un rallentamento del processo”. Il giorno dell’arresto del grillino Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea capitolina, Mauro Baldissoni era stato molto chiaro. La Roma continua a mantenere un basso profilo di fronte agli ultimi eventi, in modo molto simile a quanto avvenuto all’epoca dell’arresto di Luca Parnasi. Anzi proseguono gli incontri con le più importanti aziende italiane nel settore delle grandi costruzioni – De Eccher di Udine, Salini Impregilo e altre – per trovare il partner cui affidare il ruolo di General contractor in vista del’avvio dei lavori. Così come d’accordo tra James Pallota e Eurnova per il passaggio di proprietà dei terreni è ormai pronto da firmare.

 

Perché una cosa per la Roma è un punto fermo: “Veder realizzato lo Stadio è un diritto”. E poco interessano le fibrillazioni interne del Movimento 5 Stelle. Colloqui informali tra Palazzo Senatorio e il quartier generale giallorosso – chiacchiere anche con i vertici nazionali con il Movimento – vanno tutti nella direzione di proseguire con i lavori. Ci sono ancora alcune settimane in cui i dettagli degli accordi tecnici – le modalità di realizzazione delle opere di pubblico interesse che saranno inserite all’interno della Convenzione urbanistica da votare in Consiglio comunale insieme alla variante – dovranno essere limitati e messi a punto, anche se l’accordo con il Campidoglio è, in massima parte, raggiunto. Settimane che, per la Roma, potrebbero essere sufficienti a far rientrare le palpitazioni interne dei malpancisti grillini in Aula Giulio Cesare. Anche perché, ulteriore ragionamento, all’indomani dell’arresto di Parnasi, il Comune ha avviato e poi completato l’analisi di tutti gli atti, compresa la sceneggiata del Politecnico di Torino sulla mobilità, senza che emergesse nulla. Né l’arresto di De Vito può cambiare nulla: perché lo stadio, in questa seconda inchiesta, c’entra ancora meno della prima in cui era a mala pena una quinta teatrale. E perché al presidente del Consiglio comunale – a proposito, De Vito, senza che vi sia stata una votazione o dimissioni o altro, è stato completamente cancellato dal sito istituzionale del Comune come se non fosse mai esistito: una damnatio memoriae in salsa grillina – vengono contestati episodi legati ad altri progetti risalenti per altro a periodi in cui Parnasi era stato già arrestato e, quindi, posto nella condizione di non reiterare il reato.

 

Insomma come nel vecchio film di Luigi Magni, Nell’anno del Signore, “dovemo fà a fidasse” è casa ancora buona in casa giallorossa. Ma, per evitare sorprese sgradevoli, non è da escludersi che, se i singhiozzi grillini dovessero proseguire, la Società possa prendere in considerazione anche una qualche iniziativa più forte verso il Campidoglio. L’unica volta in cui la Roma alzò la voce è quando Spalletti e Totti rilanciarono “famostostadio”, trasformato in un hashtag e rilancitao con una potenza mediatica di tale forza da spazzare via in mezzo pomeriggio le resistenze grilline. Questa volta potrebbe essere una presa di posizione mediatica ma, magari, accompagnata anche da un qualche tipo di comunicazione formale nella quale la Roma possa sottolineare come il diritto – già così forte nell’inverno 2016/2017 da non reggere al rischio causa di risarcimento – ora sia ancor più saldo, vista la delibera Raggi sul pubblico interesse ma, soprattutto, il via libera della Conferenza di Servizi.

– Dopo l’addio di Monchi la Roma continua la ricerca di un nuovo DS. Il presidente Pallotta, come riferisce Tele Radio Stereo, vorrebbe fortemene Luis Campos; avviandone già i contatti. Ma Campos, oggi DS del Lille e nel mirino anche di Chelsea ed Arsenal, non si accontenterebbe solo della Champions League. Infatti il DS vorrebbe carta bianca, soprattutto per quanto riguarda la scelta del prossimo allenatore e la possibilità di cambiare la mentalità dello spogliatoio. Adesso la parola passa a Pallotta, che dovrà decidere il da farsi.

– RAI UNO – Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria, ha parlato anche di una futura possibilità di acquistare la Roma, sollecitato dalla conduttrice Mara Venier durante la trasmissione “Domenica In”: “Sono romano, romanista e nato a Testaccio, più di così non si può…Un giorno quando il signor Pallotta andrà in pensione io sarò pronto, così diamo a questi lupacchiotti la Roma che meritano”.