16 Mag 2021In Breaking News7 Minuti

La Curva Sud torna a colorarsi di giallorosso e la Roma torna a vincere un derby. Lazio battuta 2-0

INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO – Era il 29 settembre 2018. Pellegrini apre le danze con un colpo di tacco, Immobile pareggia e la chiudono Kolarov su punizione e Fazio di testa. Sulla panchina della Roma che vinse per 3-1 c’era Di Francesco.
Da quel giorno sono trascorsi due anni e mezzo abbondanti, con quattro derby disputati. Due persi entrambi per 3-0 e due pareggiati per 1-1. Dopo il primo derby perso 3-0 con Di Francesco arrivò Fonseca alla guida della Roma, che fino a ieri sera aveva raccolto due pareggi ed una sconfitta.
Ma ieri, alla sua ultima partita all’Olimpico da allenatore della Roma, Fonseca è riuscito a regalarsi la prima gioia in una stracittadina capitolina. Il primo successo contro la Lazio. Un successo importantissimo perchè la Roma torna a vincere un derby dopo quasi tre anni. Un derby che, ai fini della classifica, conta poco; poiché il sesto posto è matematicamente irraggiungibile. Ma la vittoria acquista un significato particolare per i tifosi, assenti sugli spalti causa pandemia ma presenti con il cuore e con la mente. Tifosi che hanno aderito all’iniziativa della società comprando biglietti ad un costo simbolico e “assicurandosi” un posto nella coreografia realizzata in Curva Sud.
Una coreografia permamente, visibile per tutti i 90 minuti. Semplice ma diretta. Daje Roma Daje. una semplice frase, ma che incarna le urla d’incitamente dei tifosi giallorossi e chiama i giocatori alla carica.

Giocatori che recepiscono il messaggio e iniziano la gara con un giro palla costante ma purtroppo sterile. I primi squilli del match sono di marca biancoceleste, con Fuzato che dapprima respinge una conclusione di Luis Alberto ed in seguito viene superato da Muriqi, ma il gol viene annullato per fuorigioco.
Gli animi si scaldano ed anche in tribuna si vive la partita con tensione e voglia di vincere. Il difensore giallorosso Juan Jesus ed il DS biancoceleste Tare discutono sugli spalti. Il derby è sentito e accende gli animi.
Animi che in campo si scaldono, con il ritmo di gioco che si alza ulteriormente e le squadre si sfidano colpo su colpo.
Ma ad un minuto dalla fine del primo tempo la Roma prova l’affondo, e riesce a fare breccia tra le difese biancocelesti. E’ Dzeko che riceve palla sulla sinistra, sterza verso l’aria di rigore, supera Acerbi e serve in mezzo per Mkhitaryan che non deve fare altro che spingere la palla in rete. Roma in vantaggio e giocatori che si lanciano sull’armeno per un abbraccio che fa capire come anche loro sentono la partita e vogliono la vittoria. Un abbraccio che ha coinvolto anche tutti i tifosi a casa, con un’esplosione di gioia ed euforia.

Nella ripresa la Roma sfiora il raddoppio con Cristante, che stoppa di petto al limite e prova la conclusione che termina alta di poco sopra la traversa.
Girandola di cambi, Inzaghi da peso all’attacco in cerca del pareggio ma è ancora la Roma a rendersi pericolosa con il solito Dzeko che da destra beffa nuovamente Acerbi e serve per l’accorrente Villar; ma Lazzari anticipa lo spagnolo con un ottimo intervento difensivo e mette in corner.
La Lazio, passato lo spavento, spinge in avanti e cerca la rete dell’1-1; ma Fuzato non vuole cedere e blocca per due volte Immbile. La prima deviando in corner un bel colpo di tacco del 17 biancoceleste, la seconda chiudendo l’area d’azione fino all’area piccola e mettendo in angolo. Due interventi che avranno fatto urlare ai tifosi da casa due grandi Daje, così come i due Daje stampati in rosso su campo giallo nella coreografia in Curva Sud.
E come i Daje, sono anche due i gol messi a segno dalla Roma. Il secondo porta la firma di Pedro, che dalla sinisra si accentra con la palla al piede e dai 25 metri lascia partire un tiro di mancino che non lascia scampo a Reina.

Roma-Lazio 2-0. I giallorossi ritrovano la vittoria nel derby e Fonseca alla sua ultima all’Olimpico può gioire per il primo successo contro la Lazio.
Un Fonseca che festeggia con i suoi ragazzi ed al termine del match li invita a correre sotto la curva ad omaggiare i tifosi assenti fisicamente ma presenti ogni domenica con il cuore e la mente. Una corsa terminata con un salto, come a voler scavalcare le barriere che dividono gli spalti dal campo per tuffarsi in quel Daje Roma Daje e stringersi intorno i propri tifosi.
Una coreografia che ogni singolo giocatore conserverà con orgolio tra le foto del match. Una coregografia che vogliono realizzare anche i singoli protagnisti della partita, che al termine del match indossano una maglia speciale con su scritto “Mai Sola” e si mettono in posa sotto la Sud per le foto di rito.
Una coreografia che assume un significato ancora maggiore se letta insieme alla maglia indossata dai giocatori. Daje Roma Daje, Mai Sola. Un connubbio tra tifosi e giocatori, tra il cuore della Roma che spinge la mente che la domenica scende in campo. Un legame che vuole far capire come, nonostante la stagione non perfetta, si lotta si gioisce e si piange tutti insieme. Chi dal campo e chi dagli spalti, ognuno a modo suo incide sull’andamento della Roma.
Ma comunque vada, Daje Roma Daje. Mai Sola.