La parabola del buon Pastore: “Eravamo quasi morti, adesso sembriamo un’altra squadra”
INSIDEROMA.COM – ILARIA PROIETTI – La vittoria col Cagliari ha sancito il ritorno in grande stile di Javier Pastore. L’ultima da titolare in campionato ben 7 mesi fa, il derby con la Lazio, poi il nulla, se non brevi e deludenti apparizioni costellate da una serie infinita di acciacchi fisici. L’argentino si prende la scena e mostra tutto ciò che i tifosi aspettavano da tempo: classe, personalità, idee. Il Flaco torna persino a segnare (sfiorando la doppietta) e, nonostante i pochi minuti giocati, è al suo quarto centro stagionale. Si vede che l’Olimpico ispira Pastore, perché tutti i gol sono stati realizzati in casa.
L’argentino potrebbe essere l’ultimo asso nella manica di Claudio Ranieri che, dopo l’intuizione Mirante, la rinascita di Fazio e la fiducia data a Kluivert (autore dell’assist proprio per il numero 20), ha rilanciato l’ex PSG come titolare nello stupore generale, riscattandolo da mesi di polemiche e delusioni. Pastore era infatti nella lista nera dei supporters giallorossi, numero uno dei tanti pacchi rifilati dall’ex diesse Monchi. Ed è proprio la tifoseria a sventolare bandiera bianca all’argentino. All’annuncio delle formazioni, al suo nome sono piovuti fischi, ma la sua uscita dal campo è stata accompagnata da una vera e propria standing ovation. Ed è proprio a loro che si è rivolto il numero 27 al termine del match: “Non posso dire niente ai tifosi, solo ringraziarli. Mi sento un po’ in debito perché sono venuto per fare altro ma gli infortuni non me l’hanno permesso”.
Limpida anche l’analisi della condizione generale della squadra e, nella serata del suo riscatto, non risparmia una stoccata – neanche troppo velata – all’ex tecnico Di Francesco: “Mi sono infortunato subito e poi non ero più un’opzione per l’allenatore che c’era prima. Sono stato messo da parte per mesi e non sono stati facili, ma mi sono allenato alla pari per tornare il prima possibile. Ranieri non parla tanto coi giocatori ma fa capire quello che vuole. Eravamo quasi morti, adesso sembriamo un’altra squadra. Il mister ha capito i momenti di tutti e li ha cambiati”.